Galleria Franco Soffiantino
Torino
via Rossini, 23
011 837743 FAX 011 8134490
WEB
Luigi Ghirri
dal 26/5/2004 al 24/7/2004
011 837743 FAX 011 8134490

Segnalato da

Franco Soffiantino



approfondimenti

Luigi Ghirri
Elio Grazioli



 
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26/5/2004

Luigi Ghirri

Galleria Franco Soffiantino, Torino

Ghirri e' stato un protagonista degli anni '70 e '80 non solo in ambito fotografico. 'Un libro per restare e uno per andare', ha scritto dell'Album di famiglia e dell'Atlante, frase ripresa a titolo di questa mostra per segnalare soprattutto la sua fondamentale preoccupazione di mantenere sempre la doppia direzionalita' del suo lavoro e delle sue immagini. In mostra piu' di sessanta importanti fotografie provenienti dal Fondo Eredi Luigi Ghirri, a cura di Elio Grazioli.


comunicato stampa

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Una per restare una per andare

A cura di Elio Grazioli

Protagonista rappresentativo come pochi in Italia degli anni settanta e ottanta, certo non solo in ambito fotografico, Luigi Ghirri ha ancora molti aspetti da svelare. Rivedere, come questa mostra permette con un rigore che lascia poco spazio al compiacimento, un gruppo di sue opere così importanti è un'occasione da non perdere.
La ricchezza della sua opera, già consegnata alle interpretazioni del concettualismo prima e del postmodernismo poi, non è in effetti riducibile ad esse e nasconde ancora la sua più intima poetica.
''Un libro per restare e uno per andare'', ha scritto dell'Album di famiglia e dell'Atlante, frase che abbiamo voluto riprendere a titolo di questa mostra per segnalare soprattutto questa fondamentale preoccupazione di Ghirri di mantenere sempre la doppia direzionalità del suo lavoro e delle sue immagini. Album di famiglia e Atlante, i due libri che, bambino, aveva in casa e sfogliava con incanto, incontrando così per la prima volta la fotografia, sono i due oggetti e i due generi cardine della fotografia di sempre, quello della memoria e quello della documentazione, quello della narrazione e quello della descrizione, quello della figura e quello del paesaggio; l'interno e l'esterno, la storia e il luogo, il privato e il pubblico, ''le due categorie del mondo'', sintetizza Ghirri. Ma non l'una senza l'altra, è l'indicazione di Ghirri, la sintesi della sua ricerca, la ricerca della sintesi: attraverso i segni visivi si scopre il mondo (il mappa-mondo), attraverso l'attenzione acuita (il cannocchiale, sostituto della macchina fotografica) per il mondo si impara a ''pensare per immagini'' e si dà ad esse la stessa realtà del mondo.
Una lezione ''italiana'' - come suggerirà con il titolo del suo progetto per gli anni ottanta, Paesaggio italiano - ancora tutta da verificare e senza dubbio da ribadire. In tempi di riproposta di Atlanti vari, da quello di Richter e di Fischli & Weiss a quello di Warburg, si riguardi questo di Ghirri nella sua diversità fondamentale.
Con più di sessanta fotografie tra le più importanti di Luigi Ghirri, provenienti dal Fondo Eredi Luigi Ghirri, la mostra è a cura di Elio Grazioli.

Inaugurazione giovedì 27 maggio ore 18.00

FRANCOSOFFIANTINO ARTECONTEMPORANEA
Via Rossini 23 10124 Torino
da martedì a sabato 14.00 - 19.00

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Luigi Ghirri: Imaginary geography

The main character, like a few artists in Italy of the seventies and the eighties, certainly does not only operate in the field of the photography, Luigi Ghirri still has many facets to reveal. To be able to review,a group of his important works, like this exhibition allows with a precision that gives scope to satisfaction, is an opportunity not to miss.

The richnesses of his work, that has already been given to the interpretations of the conceptual in the first instance and then to the postmodern, is not really reducible and still conceals a deeper poetic quality.

''A book to stay and one to go'', he wrote about Album di famiglia and about Atlante, these two books that, when he was child at home, and leafed through with great fascination, he found for the first time, photography. Actually the two subjects and two genres are the foundation of photography as ever, one of memory and another of documentation, one of narration and another of description, one of illustration and another of landscape; the interior and the exterior, the history and the place, the private and the public, the ''two categories of the world'' as synthesized by Ghirri. But never the one without the other, is Ghirri' sign, the synthesis itself of his pursuit: the image is an imaginary geography, a map not so much of an imaginary place, as an imaginary place itself, but it sets off the imagination, space that sparks off time, fixity that moves; and even more, starting from here: it is through the visual signs that is possible to discover the world ( the map of the world), it is through the journey of the intensified ( the telescope, replaced by the camera) that learns ''to think with the images'' and gives to them the same reality as that of the world.

An ''Italian'' lesson - as he suggests with the title of his project for the eighties, Italian Landscape - that is still to be verified and doubtless to be repeated.
In the days of the re-proposal of various Atlas', from the one of Richter and of Fischli & Weiss to the one of Warburg, we can review this one of Ghirri with its essential differences.
With more than sixty of Luigi Ghirri's most photographs, from the Fund Heirs Luigi Ghirri, the exhibition is curated by Elio Grazioli

Place: francosoffiantino artecontemporanea
Address: Via Rossini 23 10124 Torino
Opening hours: from Tuesday to Saturday 2.00 - 7.00 p.m.

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