Quale terra. Oltre al colore e alla diversa tecnica, fa la sua comparsa anche il movimento, vero e proprio soggetto di queste immagini, riconosciuto come qualita' essenziale del vivente.
a cura di Maria Teresa Roberto
In mostra una serie di fotografie inedite dell’artista torinese Paola Mongelli, attiva nel panorama contemporaneo dagli anni Novanta e alla sua prima personale alla galleria Paolo Tonin.
Si tratta di 25 opere a colori di vario formato, realizzate con tecnica digitale.
Rispetto a tutta la precedente produzione, incentrata sulla fotografia analogica e sull’uso del bianco e nero, questo ciclo di opere presenta elementi di assoluta novità. Oltre al colore (l’artista stessa sottolinea come si tratti di “un lavoro sul colore, piuttosto che a colori”) e alla diversa tecnica, fa la sua comparsa anche il movimento – vero e proprio soggetto di queste immagini – riconosciuto come qualità essenziale del vivente. La forma viene dissolta, senza però rinunciare al rigore compositivo. Tra gli aspetti costanti della sua ricerca ritroviamo invece l'approccio seriale, l'indagine sul corpo, la visionarietà, la tendenza a esplorare ciò che appartiene al naturale, al semplice e all'ordinario per poi trasmetterlo allo sguardo nella sua rivelata preziosità. L'aspetto performativo, già presente in alcuni cicli del passato, assume qui una maggiore centralità.
“Quale terra premerò, nel passo successivo? E sarà proprio una terra?” Ispirandosi a un aforisma dello scrittore Marco Ercolani e mettendo in scena se stessa in relazione allo spazio, Paola Mongelli riflette sul tema dell’impermanenza, sulle incognite del futuro, sulla necessità di avanzare, promuovendo il vuoto a fondamentale premessa creativa e mantenendosi sul filo tra figurazione e astrazione, levitas e gravitas, fotografia e pittura.
Come scrive Maria Teresa Roberto, “in questa serie di immagini la prospettiva si rovescia, e invece di costruire un punto di vista sul mondo diviene uno strumento di autoanalisi, capace di proporre una sequenza virtualmente infinita di autoritratti, ogni volta provvisori e aperti, di una soggettività in cammino, in cui sfumano l’una nell’altra la fisicità del corpo e la provvisorietà della sua ombra”.
Inaugurazione 24 settembre ore 19
Paolo Tonin arte contemporanea
via San Tommaso, 6 (interno cortile dx) Torino
lun-ven 10.30-19, sab e festivi su appuntamento
ingresso libero