Spread the Word. La mostra nasce da una serie di laboratori che i due artisti hanno tenuto con il gruppo Wurmkos e con alcuni ospiti del C.D.D. Si sono confrontati con gli stratagemmi lessicali del capitalismo finanziario.
WAM è un programma espositivo di Farmacia Wurmkos a cura di Pasquale Campanella e
Simona Bordone. WAM chiama gli artisti con cui nel corso degli anni Wurmkos ha intrecciato
relazioni e propone di ricostruire incontri tra le persone, i loro lavori e lo spazio, offrendo così
agli artisti – con e senza disagio psichico – che frequentano il laboratorio all’interno dello
spazio espositivo stimoli e occasioni di confronto.
La mostra nasce da una serie di laboratori che Stefano Boccalini e Stefano
Serretta hanno tenuto con alcuni membri del gruppo Wurmkos e con alcuni
ospiti del C.D.D, il Centro diurno di Cologno Monzese, sul ruolo della parola e
dei canali attraverso i quali viaggia nel tempo della crisi.
Insieme ai partecipanti ai laboratori, i due artisti, si sono confrontati con gli
stratagemmi lessicali attraverso i quali il capitalismo finanziario riesce ad
esercitare un controllo sulle soggettività individuali e collettive.
Pur partendo dalle stesse premesse hanno però attuato strategie diverse:
Stefano Boccalini ha scelto di mettere in gioco dodici parole (accumulazione,
austerità, credito, crisi, disoccupazione, esclusione, mercato, precarietà,
privato, recessione, rigore e speculazione), che il linguaggio dell’economia ha
utilizzato in questi anni in maniera pervasiva tanto da modificare il nostro
senso di aspettativa nei confronti sia del presente che del futuro, che ci appare
sempre più incerto.
L’artista ha poi chiesto ai partecipanti al laboratorio di associare un pensiero ad
ognuna delle parole che in questo modo ritrovano una dimensione costruita su
una significazione personale che evade il loro senso iniziale.
Questo lavoro nasce dalla volontà di rileggere il contenuto dei vocaboli che ci
travolgono quotidianamente rimbalzando da un media all’altro, complice la
moltiplicazione apparentemente infinita delle possibilità di ripetizione, eco che cancella il tempo della riflessione.
A questa reiterazione, che trascina il lettore / spettatore come un naufrago nel
deserto del linguaggio, Stefano Serretta contrappone la pagina bianca quale
spazio autonomo e distinto in cui mettere in opera una volontà propria.
Durante i laboratori l’artista ha chiesto ai partecipanti di cancellare alcune
pagine de Il Sole 24 Ore, principale quotidiano italiano di economia e finanza.
Su queste l’artista costruisce una narrazione visiva giocata sul Robinson Crusoe
di Defoe, ribaltando la lettura che ne fa De Certeau: “il soggetto della scrittura
è il padrone, e l’operaio che maneggia un utensile diverso dal linguaggio sarà
Venerdì”.
Stefano Boccalini nasce nel 1963 a Milano dove vive e lavora.
Nel 1987 si diploma in scultura alla NABA di Milano dove nello stesso anno inizia ad
insegnare come assistente di Gianni Colombo, da allora ha continuato
ininterrottamente a lavorare nella stessa accademia dove attualmente è docente di
Arte Pubblica e di Urban Design.È stato tra i fondatori di Isola Art Center, è consulente
dell’Archivio Gianni Colombo, vicepresidente di Art For The World Europa e fa parte del
board di Careof. Lavora con istituzioni pubbliche e gallerie private in Italia e all’estero,
lo Studio Dabbeni di Lugano è la galleria di riferimento dell’artista. Ha esposto in
numerose istituzioni pubbliche e private in Italia e all’estero, tra queste: Mamco,
Genève; Museo Pecci, Prato; Museo Marino Marini, Firenze; Kunstraum Lakeside,
Klagenfurt; Palazzo delle Esposizioni, Roma; Sesc Paulista, Sao Paulo; Galerie im
Kunsthaus Essen; Museo di Villa Croce, Genova; Palazzo delle Nazioni Unite, New
York; Museo Cantonale d’Arte, Lugano; Palazzo Strozzi, Firenze; Musée de Carouge,
Genève; India Habitat Centre, New Delhi; Palazzo delle Stelline, Milano; Museo de
Arte Moderno de Buenos Aires; Museo MuCEM Marsiglia.
Stefano Serretta (Genova, 1987) vive e lavora a Milano. Dopo gli studi in Storia
Moderna e Contemporanea ha frequentato il biennio specialistico in Arti Visive e Studi
Curatoriali presso NABA Nuova Accademia di Belle Arti.
La sua ricerca attualmente esplora i sistemi di credenze (secolare, spirituale,
scientifico e politico) della società di oggi. Utilizza referenze che spaziano dalla cultura
pop all’iconografia religiosa, mescolando metodologie di ricerca storiografica e
strategie di marketing. In bilico tra analisi e voyeurismo, il suo lavoro mette in luce i
lati contraddittori e schizofrenici di un presente post ideologico.
Tra le mostre collettive recenti: Maybe we are the waves, GlogauAIR,
Berlino; Adventure Time is Over, Almanac Torino; Away, casa privata,
Monza; Generation Y, Palazzo Ducale, Genova; Anni Zero, Galleria BluorG, Bari.
Inaugurazione 1 ottobre ore 18,30
Farmacia Wurmkos
via Puccini, 60 Sesto San Giovanni MM 1 Sesto FS
martedì e giovedì dalle 16 alle 19 e su appuntamento