Rassegna Human Portraits. Il suo e' un segno in apparenza realistico, ma in realta' teso ad una sottile metaforizzazione degli spazi, il colore e' in genere monocromo e notturno.
Racconti sulla pelle
Il mio percorso artistico ha da sempre seguito la grande fascinazione dei luoghi, legata alla loro connotazione energetica, intesa in chiave fengshuiana, ma soprattutto alla loro magica essenza di contenitori delle nostre memorie e dei nostri desideri più profondi. In questi ultimi lavori il luogo di osservazione è diventato la pelle che è sempre stata l’organo di connessione con il mondo esterno, luogo di rispecchiamento di vissuti, emozioni, scelte, desideri; il tatuaggio rappresenta l’emblema di questa sua vocazione. E così ogni centimetro della nostra pelle diventa un racconto, più o meno consapevole, delle nostre storie, sorprendente geometria della nostra anima . Il tema dell'incidere sulla pelle come potente mezzo espressivo esiste ed è sempre esistito in tutte le tradizioni culturali ad ogni latitudine. Gli interpreti del Butho si dipingono di bianco e spesso riproducono finte cicatrici mimando ogni sorta di esasperazione emotiva.
Bio
Beatrice Zappia nasce il 21 marzo del1970 a Napoli, dove vive e lavora.
Nel 2000 si laurea con lode in Architettura alla 'Federico II' di Napoli, seguendo poi un approccio olistico all'architettura, incentrato sullo studio del Feng Shui e delle energie sottili intrinseche a luoghi, forme, colori, materiali, immagini. Nel 2010 si diploma alla Scuola Italiana di Architettura FengShui di Verona.
La sua ricerca pittorica declina in chiave artistica i temi propri del Feng Shui: cromatismi, composizioni, immagini svelano risonanze profonde, diventando ‘luoghi’ di scoperta, di riconoscimento.
Forte l’ispirazione alle tesi della critica Giuliana Bruno:
“I luoghi sono come persone: è l’emozione a farceli incontrare... raccogliendo le nostre memorie e i nostri desideri profondi, ci consentono di viaggiare alla scoperta della nostra geografia interiore”
Il critico G.Agnisola ne descrive‘… un segno in apparenza realistico, in realtà teso ad una sottile metaforizzazione degli spazi, un colore in genere monocromo e notturno, eppure caldo, intimista, si direbbe filtrato dalla memoria…romanticismo e annotazione descrittiva sono sottesi da un riflesso psicologico, in cui l’artista esercita come un sottile rispecchiamento di sé, dei suoi incanti, della sua cultura, della sua vita’
Inaugurazione 6 ottobre
Fonoteca
via Morghen, 31/c Napoli
mar-gio 12-1, ven e sab 12-2, lun e dom 18-1
ingresso libero