Spazio 22
Milano
viale Sabotino, 22
02 36554554
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Darren Almond - Luca Pozzi
dal 7/10/2015 al 17/12/2015
mar-ven 11-19, sab 15-19 o su appuntamento

Segnalato da

Spazio 22



approfondimenti

Darren Almond
Luca Pozzi



 
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7/10/2015

Darren Almond - Luca Pozzi

Spazio 22, Milano

Il lavoro di Almond e' incentrato sul tema del viaggio, del tempo, dello spazio e della trasformazione del mondo industriale. Pozzi presenta un'installazione site-specific composta da tre gigantografie digitali tratte dall'archivio fotografico del CERN.


comunicato stampa

SPAZIO 22 è lieta di annunciare che, per il primo opening della stagione 2015/16, verrà ospitata la Galleria Alfonso Artiaco di Napoli con una personale dell’ artista inglese Darren Almond.

La Galleria Alfonso Artiaco è lieta di presentare la personale di Darren Almond presso SPAZIO 22 di Milano.

Il lavoro di Darren Almond (1971, Wigan, UK) è incentrato sul tema del viaggio, del tempo, dello spazio e della trasformazione del mondo industriale, attraverso evocative riflessioni tradotte in pittura, scultura, fotografia, video e installazioni.
Per la personale presso SPAZIO 22 Almond presenta tre grandi dipinti su tela, in cui la superficie è divisa in diversi pannelli, distribuiti secondo una griglia, ciascuno dei quali riporta la metà di un numero. Sembra di essere di fronte agli orologi delle vecchie stazioni ferroviarie dove il passaggio del tempo era segnalato dal rumoroso girare delle tessere, ognuna con la metà di un numero. L’effetto straniante deriva dal fatto che nei dipinti non sempre le metà dei numeri coincidono, creando impossibili alfabeti numerici. Queste opere quindi si riferiscono al tempo e al movimento, non solo nel senso astratto della sequenza numerica ma anche in un senso illusionistico, con la rappresentazione pittorica dei numeri che scorre oltre alla vista.

Il rapporto spazio/tempo viene dilatato e catapultato in una dimensione ad intervalli non più regolari e quindi non misurabili. Come cronometri dislocati sulla tela in cui il tempo reale e quello della memoria si sovrappongono e slittano irrimediabilmente.

Darren Almond è nato a Wigan, Gran Bretagna, nel 1971. Vive e lavora a Londra. Diplomato alla Winchester School of Art nel 1993, tiene la sua prima personale già nel 1995. Lavora con la Galleria Alfonso Artiaco dal 2005. Vanta nel suo curriculum numerose personali in gallerie di tutto il mondo ed in spazi pubblici come: Art Tower Mito, Giappone (2013); Frac Haute-Normandie, Rouen and FRAC Auvergne, Clermont Ferrand (2011); Parasol Unit, Londra (2008); SITE, Santa Fe (2007); Museum Folkwang, Essen (2006); K21, Düsseldorf (2005); Kunsthalle di Zurigo (2001); Tate Britain, Londra (2001); De Appel, Amsterdam (2001); The Renaissance Society, Chicago (1999). Ha partecipato a numerose collettive, tra cui: ‘Sensation’ (1997-1999); Biennale di Berlino (2001); Biennale di Venezia (2003); Biennale di Busan (2004); The Turner Prize, Tate Britain, Londra (2005); Biennale di Mosca (2007); Triennale Tate, Tate Britain, Londra (2009).

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Luca Pozzi

FL GALLERY è lieta di presentare la terza mostra personale di Luca Pozzi dedicata alla direttrice italiana dell’European Organization for Nuclear Research, Fabiola Giannotti e pensata dall’artista come celebrazione dei 13 Tev, energia di collisione espressa in teraelettronvolt, raggiunta dal Large Hadron Collider nel maggio di quest’anno. Un risultato eccezionale che ha permesso per la prima volta nella storia dell’umanità di sondare la materia in regioni prossime alla microscopica scala di Planck.

L’installazione site-specific, situata nell’ex caveau di viale Sabotino 22, è composta da tre gigantografie digitali su PVC tratte dall’archivio fotografico del CERN a ricoprire interamente tre pareti della sala. E’ su questi fondali che Pozzi propone quattro lavori composti da altrettante superfici dodecagonali di alluminio anodizzato contenenti trentaquattro palline da ping-pong in sospensione magnetica. I “Detectors”, questo il nome della serie inedita, da cui prende il titolo la mostra, sono intesi dall’artista come dispositivi di pittura sospesa nello spazio e nel tempo. Rappresentano, attraverso l’allegoria sportiva del gioco del ping-pong, le coordinate di probabilità di un fascio di particelle colte nell'attimo prima di un’ipotetica collisione all’interno di uno dei quattro rivelatori dell’LHC. Nella parete di destra lo spazio della galleria è connesso, in un gioco prospettico, al Rivelatore “Atlas” in fase di costruzione; evidenziando l’esistenza di un tempo passato precedente alla sperimentazione.

La parete di sinistra sfonda invece su una finestra di visualizzazione grafica rappresentante l’elaborazione computerizzata dei dati ottenuti da una collisione avvenuta nel rivelatore “Alice”; evidenziando un tempo successivo all’esperimento. Infine, nella lunga parete frontale di dodici metri, è riprodotta una fotografia scattata dal dipartimento art@CMS rappresentante la comunità scientifica responsabile dell’ ideazione, costruzione e implementazione di tali esperimenti. Sono loro a salutare il pubblico dell’arte accogliendolo in mostra dagli spalti del Lycée Fragonard de l’Isle d’Adam in Francia. I giovani scienziati del Lycée, unitamente ai migliori ricercatori del pianeta, ritratti insieme in questo scatto storico, costituiscono invece una finestra che Pozzi apre verso il futuro. Passato, presente e futuro si trovano quindi intimamente connessi in una fitta rete di relazioni dove trovano spazio riferimenti espliciti alla storia dell’arte.

La passione di Luca Pozzi per Lucio Fontana, Frank Stella, Alberto Burri ed Enrico Castellani si armonizza nei sottili rimandi cross-disciplinari della mostra, che unisce magicamente l’arte contemporanea a scienza, informatica e tecnologia. E’ dalla sua prima visita al CERN, avvenuta nell’aprile del 2009 che l’artista coltivava l’idea di un progetto che rendesse omaggio all’istituto ginevrino a 360°. L’ interesse di Luca Pozzi non ha solo a che vedere con la ricerca teorica, di cui stima e apprezza gli aspetti più speculativi della gravità quantistica, ma si estende alle reazioni a catena da essa derivate. Degno di nota è che fu presso questo istituto che Tim Berners-Lee sviluppò nell’ottobre del ‘90 l’application che diede inizio al World Wild Web e alla rivoluzione digitale di internet, che ha così fortemente cambiato il corso delle nostre vite.

Inaugurazione 8 ottobre ore 19

Spazio 22
viale Sabotino, 22 Milano
mar-ven 11-19, sab 15-19 o su appuntamento
ingresso libero

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