Niente da difendere. L'evocazione di immagini realiste accende grandi suggestioni, richiama all'interrogativo sull'esistenza e al legame tra vita e assoluto.
“Niente da difendere” di Daniele Cabri nasce come un gesto di grande spontaneità, sapiente successione di rapido automatismo, di voce interiore e parole silenti.
L’evocazione di immagini realiste accende grandi suggestioni, richiama al nostro patrimonio collettivo e poetico, all’interrogativo sull’esistenza e al legame tra vita e assoluto.
La realtà in queste opere pittoriche emerge come dal mare, dando origine a un diario intimo e all’urgenza di raccontare, uno sconvolgimento interiore che porta a compilare questi lavori come fossero un dizionario dei sentimenti vissuti sulla propria pelle.
Daniele Cabri usa il terreno della semplicità, nella parola come nel suggerimento alla lettura secondo sensibilità; nell’uso dei materiali poveri come il cartone, il collage di materiali stanchi, gli smalti industriali per dare voce al suo senso di umanità, al suo inesausto approfondimento sull’esistenza.
La sua pittura è come un fendente che entra nella superficie per scalfire la verità, dando origine a una pittura di gesto, di amore e di speranza. “Niente da difendere” sono opere che vanno viste tutte insieme e lette come un libro, dove il filo conduttore è la vita e il sentimento che implacabile pone condizioni, ma ci invita a credere nell’uomo e nella sua possibilità di salvarsi.
Luca Rendina
Inaugurazione 13 ottobre ore 18
Officina Coviello
via Tadino, 20 Milano
ingresso libero