Innatura. Le sue foto indagano la dualita' del comportamento umano, la noncuranza dell'uomo nei confronti di cio' che costituisce la sua vera essenza.
“Alle sue leggi si ubbidisce anche quando ci si oppone;
si collabora con lei anche quando si pretende di lavorarle contro...
Non conosce passato né avvenire;
la sua eternità è il presente…
Non le si strappa alcuna spiegazione, non le si carpisce nessun beneficio, ch'essa non dia spontaneamente…
È un tutto; ma non è mai compiuta.
Come fa oggi, potrà fare sempre…“
J. W. GOETHE, Frammento sulla natura, 1792 o 1793
Fin dall’antichità l’osservazione della natura ha fatto nascere correnti di pensiero e discussioni nel tentativo di comprenderne il significato e la genesi. Nel suo primo incontro con essa l’uomo ha instaurato un legame sacro, caratterizzato da timore reverenziale, misto ad ammirazione e rispetto; in seguito egli ha assunto una posizione sempre più centrata verso sé stesso e, con il passare degli anni, questo rapporto si è progressivamente deteriorato fino a spezzarsi.
Se l’uomo, da una parte, ha sempre cercato stratagemmi per vivere in simbiosi con la madre terra, dall’altro, con l’evolversi della scienza, ha sfruttato il più possibile ciò che essa gli ha offerto, dimenticando le proprie origini e comportandosi come se fosse un’entità a sé stante.
Le mie immagini indagano questa dualità del comportamento umano, la noncuranza dell’uomo nei confronti di ciò che costituisce la sua vera essenza e la distruzione che quest’ultimo arreca al proprio genere.
L’uomo, infatti, gode delle risorse che gli vengono offerte, ma non agisce seguendo un istinto di condivisione e di scambio con l’ambiente che lo circonda. Persegue, invece, un’azione dominante e distruttiva e il suo impatto con esso è allarmante, al punto di pensare che tutto possa essere modificato e sottomesso al suo tornaconto e alla sua smania speculativa senza conseguenza alcuna.
L’essere umano ha perso la capacità di dialogare con la natura, di sentire e imparare la realtà attraverso l’ascolto dei sui messaggi; egli è diventato incapace di riflettersi in essa come in uno specchio, attraverso il quale riuscire a capire sé stesso, i suoi errori, i suoi limiti e soprattutto le sue origini.
INNATURA è un viaggio fotografico in cui i miei occhi guardano la natura con rapimento e stupore. La terra e le sue pieghe, il mare e i suoi profumi, i fiumi e il loro scorrere, l’aria e il suo alito, gli alberi e i loro frutti, il cielo e le sue nuvole, l’uomo e la sua interazione con questo mondo rapiscono il mio sguardo e mi guidano verso una profonda riflessione: l’essere umano agisce con aggressività e la natura si adegua e reagisce in un susseguirsi di cause-effetto che creano un circolo spontaneo in cui quest’ultima non cambia e non cambierà mai le sue leggi e i suoi immutabili percorsi. La forza rigeneratrice che essa possiede per opporsi alle offese ricevute dall’uomo è stupefacente e in confronto noi, esseri umani, appariamo talmente piccoli da risultare inadeguati nel confronto con madre natura.
L’uomo non sarà mai protagonista e la natura riprenderà sempre gli spazi e i ruoli che le appartengono dall’eternità.
Giuliana Farruggia
Inaugurazione venerdi 16 ottobre ore 19:30
Mohsen
via Pantaneto, 128/130 Siena Toscana Italia
tutti i giorni 10-19:30
ingresso libero