Storie di vettovaglie e uomini piccoli. Nelle sue foto i modellini degli omini, 87 volte piu' piccoli del reale, comparati con le cibarie della scenografia apparecchiata ad effetto.
a cura di Fortunato D'Amico
I modellini degli omini, 87 volte più piccoli del reale, comparati con le cibarie della scenografia apparecchiata ad effetto dall’abile perspicacia del suo inventore, impressionano per la spigliatezza mediatica con cui giungono allo sguardo dell’osservatore, sollecitando visioni straordinarie e uno straripante senso di meraviglia.
In queste immagini la tecnica fotografia scruta i dettagli dell’universo commestibile che frequentiamo tutti i giorni, di fatto ancora poco conosciuto sotto il profilo delle opportunità creative, ma che l’osservazione di Mario Di Lorenzo mette in mostra con una naturalezza simile a quella di uno chef in procinto di dare il tocco finale ad una ricetta dove è necessario mettere in giusto risalto i singoli ingredienti, creando le condizioni per un’originale mix di sapori, odori, colori che stimolano le trasformazioni dei ricettori gustativi in piacere. Ogni cosa è al posto giusto, e segue l’onda del dialogo naturale innestato dalle metafore alimentari correlate ai comportamenti umani, da cui scaturiscono i moventi narrativi della rappresentazione.
Il flusso creativo di Mario Di Lorenzo dilaga sulla mensa e sui tavoli da cucina, contamina i processi di preparazione delle vivande, e giunge nei piatti domestici dell’arte gastronomica. Farina, pomodori, nocciole, pasta, peperoncini, formaggi, banane, pane uova, insalata e quant’altro risulta buono da mangiare, diventano i protagonisti del set fotografico esaltato dall’occhio magico della camera e dall’intrusione di insoliti avventori della scena allestita tra le pentole e i fornelli.
Una permutazione Pop, fruibile da tutti ma contemporaneamente aperta a riflessioni e analogie capaci di spostare il punto di vista abitudinario verso un’improvvisata dimensione di consapevolezza ludica. Le miniature di alta precisione, in combinazione con i diversi aspetti del cibo, alterano il senso e il significato delle cose, sconfinando con disinvoltura nei territori dell’estetica, stimolando l’interesse e gli appetiti dei curiosi, dei frequentatori dei metabolismi filosofici, e degli studiosi delle scienze del fantastico.
Inaugurazione: Martedì 13 ore 18.00
Galleria Giorgio Marosi
corso Francia, 209 Torino
Orari: dal Lunedì al Sabato, 10:00 – 12.30/ 16:00 – 19.30
Ingresso libero