Una selezionata rassegna di opere grafiche. Tinte bruciate e corrose delle pietre carsiche come pure la discrezione di un impasto cromatico polveroso giocato su morbidi toni caldi o ocra.
A dieci anni dalla sua scomparsa, la Galleria Cartesius rende omaggio a Zoran Music (Gorizia 1909 -Venezia 2005) con una selezionata rassegna di opere grafiche del grande artista di origini giuliane.
Nel 1947 Music (già pittore affermato) inizia a cimentarsi con l'incisione realizzando 25 soggetti alla puntasecca con lastre di rame e zinco, utilizzando i torchi dell'Accademia di Venezia: l'anno dopo partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e tre anni dopo "decolla" a livello internazionale, stabilendosi pure a Parigi. Ma nel '47 sono trascorsi solo due anni dal suo rientro in Italia dopo l'internamento a Dacau, che lui ricorderà come "un'altra dimensione della vita umana, irreale, allucinante e assurda" e inizia la sua metamorfosi creativa, che nella pittura manterrà i cavallini, i paesaggi e le donne dalmate, sfrondandoli però da tutto quello che era di troppo e di futile.
Il linguaggio diventa rarefatto, surreale e contemplativo di una visione della realtà che diventa solamente il pretesto per raccontare il mondo interiore dell'artista, il suo vissuto e il suo dolore. Nella grafica Zoran Music trasferisce questa sua visione con grande sapienza incisoria e una forte mansura delle lastre che rendono al foglio i rilievi, le tinte bruciate e corrose delle pietre carsiche come pure la discrezione di un impasto cromatico polveroso giocato su morbidi toni caldi o ocra.
Il tutto coniugando creatività artistica e tecnica di stampa, senza intaccare la magia dell'incisione e facendo propria la fortuita bellezza che può aggiungersi al processo di stampa nel felice incontro tra la manualità del segno e la leggerezza dell'idea. I lavori selezionati da Valentino Ponte per questa rassegna testimoniano il ruolo significativo che è stato riconosciuto a Music tra i Maestri incisori del XX secolo e l'aver inserito opere fortemente significative, realizzate tra la metà degli anni '50 e l'inizio degli anni '80 , permette di rapportarsi con una panoramica completa di tutta l'attività incisoria dell'artista del quale sono stati repertoriati più di 400 soggetti.
Le incisioni esposte -tutte realizzate negli ateliers parigini preferiti da Music, Leblanc e Lacourière et Frélaut- comprendono opere dell'epico ciclo Nous ne sommes pas les derniers, come pure lavori delle serie Motivi vegetali, Paesaggi rocciosi, Femmine dalmate, Radici, Paesaggi dolomitici, Terre dalmate, Chioggia.
Inaugurazione sabato 17 ottobre alle ore 18.00
Galleria Cartesius
via Carducci, 10 Trieste
Orario: da martedì a sabato 16.30-19.30