Prima Corsa. Un gioco veloce, animato come il sogno che non riconosce i limiti della realta', spazia e prende forma traducendosi in immagine eclettica.
Corrono sul muro bianco, anzi si rincorrono trattenute entro colorati cartelli, macchinine di alluminio sfuggite di mano al gioco di un bimbo come divenuto adulto all’improvviso; escono dalla scatola che le aveva protette negli anni severi che superano l’adolescenza e cercano lo spazio, questa volta in verticale. Un gioco veloce, animato come il sogno che non riconosce i limiti della realtà, spazia e prende forma traducendosi in immagine eclettica tra un colorato onirico e una remarque futurista.
Così appare “Attimo”, racconto di uno scontro mancato, disegnato nella fuga ammorbidita dalla curva colorata del percorso di due macchinine che girano in senso opposto; l’immagine diventa scontro caleidoscopico in “Oltre i passi”, una corsa solitaria verso l’infinito che pare, nell’intersecarsi delle rette nel punto di convergenza, scoppiare in mille colori. In mostra solo poche opere ma tante le immagini che riflettono: divertenti eppure passionarie, simulazioni di giochi ingenui eppure meditati come“Tira e molla di attrazioni divergenti” o l’avvio di una corsa in “Skyline”; diventano poi composizioni raffinate in “Innesti visivi” e “ No sense”, fino a cedere, perché no, a rendere omaggio a Napoli e alle curve del suo golfo, divenuto pista per la rossa macchinina di “E…”, e al Vesuvio di“Exploit”, un cono eruttivo di colorate macchinine pronte a riiniziare la corsa del nostro vivere quotidiano. Ma quelli dei giochi di Mario non erano gli anni in cui cantavamo: andavo a cento all’ora per veder la bimba mia? Guardando le sue macchinine, con un po’ di humor, raro ai nostri seriosi tempi, può darsi che si ceda alla tentazione di canticchiarla.
Inaugurazione Venerdi’ 23 ottobre alle ore 18:00
Studio49 Arte&Dintorni
via Carlo De Cesare, 7 Napoli
lunedì-sabato 10-19. Domenica chiuso
ingresso libero