Sculture e dipinti 1951-1981. Una concisa retrospettiva che propone una ventina di sculture materiche a muro eseguite tra il 1951 e il 1981, affiancate da 'strappi' e 'rilievi'.
Edgardo Mannucci (Fabriano 1904 – Arcevia 1986) Protagonista della scultura del secondo Novecento,
ritorna a Livorno con le sue opere dopo oltre mezzo secolo, allorché partecipò nel 1963 allo storico 7° Premio
Modigliani “L’Informale in Italia fino al 1957” dove erano presenti, tra gli altri, Burri, Capogrossi, Fontana, Crippa,
Baj, Vedova, Rotella. La poetica atomica e cosmica, per la quale è noto, non solo in Italia, si configura nelle sculture
di Mannucci già agli esordi degli anni del secondo dopoguerra.
A segnare con decisione tale svolta è la magnifica scultura “Idea n.1” del 1951-52, esposta a Livorno nel 1963 e
riproposta ora in questa sua concisa retrospettiva organizzata dalla Galleria Peccolo.
“Dopo Hiroshima è avvenuto un cambiamento radicale della nostra sensibilità….” (affermò in un’intervista del 1977)
così per oltre trentacinque anni Mannucci porterà avanti il suo originalissimo discorso concentrato sull’energia della materia
realizzando numerose sculture in bronzo e materiali fusi dalla grande capacità espressiva e dalla forte valenza materica
e dinamica. La presente mostra raccoglie una ventina di sculture a tuttotondo e a muro eseguite tra il 1951 e il 1981,
affiancate da “strappi” e “rilievi”, in gran parte inediti, da lui eseguiti nei centrali anni cinquanta.
Il catalogo che accompagna la mostra contiene i testi di Flaminio Gualdoni e Antonello Rubini.
Inaugurazione sabato 24 ottobre ore 18
Galleria Peccolo
piazza della Repubblica, 12 Livorno
orario: 10-13 e 16-20, festivi e lunedì chiuso