Giuliano Dal Molin ha avuto a disposizione l'intera struttura. Ha indagato le stanze dello spazio offrendo con la sua scultura non scultura, un appassionato percorso che permette di leggere l’evoluzione del suo lavoro negli ultimi anni.
Giuliano Dal Molin
Testo e catalogo di: Cristiano Seganfreddo
Inaugura venerdì 7 maggio alle ore 18.30 al 503 Mulino di Vicenza, la mostra personale '2PIANI' di Giuliano Dal Molin, uno degli artisti italiani più interessanti e singolari per il suo lavoro scultoreo di grande efficacia e poesia.
503 Mulino è un innovativo spazio dedicato alle arti visive nella provincia di Vicenza. Un vecchio mulino dei primi del Novecento è stato ristrutturato e restituito, con i suoi grandi ambienti (oltre 1000 metri quadri suddivisi in tre grandi piani), come luogo e spazio espositivo per l'arte contemporanea e le contaminazioni con il design.
Giuliano Dal Molin ha avuto a disposizione l'intera struttura. Ha indagato le stanze dello spazio offrendo con la sua scultura non scultura, un appassionato percorso che permette di leggere l'evoluzione del suo lavoro negli ultimi anni.
Giuliano Dal Molin presenta grandi elementi scultorei, spesso appoggiati a parete, definiti rigorosamente nella forma e nel colore. Colori violenti e accesi, decisi e superbi capaci di creare ambienti e paesaggi interni nel loro infilarsi l'uno sull'altro. 'Non so ancora se è scultura o pittura. – spiega in catalogo - Volutamente non colloco il mio lavoro. Mi interessa questo doppio senso dell'opera, l'ambiguità tra forma e pittura, anche quando l'opera è a parete. Il mio è un bisogno di trovare una dimensione, laterale rispetto alla scultura, al tutto tondo, per creare un lavoro che supera l'idea stessa di scultura, utilizzando gli elementi stessi della forma e del colore.
Il suo è un tentativo sempre vano, - scrive Cristiano Seganfreddo nel testo di presentazione in catalogo - sempre reiterato di dare un ordine, di contenere il caos, di sordire il rumore esterno. E il suo è un tentativo fallimentare. Che non trova riscontro. Che viene irriso dal procedere della storia. Ma Dal Molin procede. Perché i suoi elementi 'sono proiezioni del desiderio, immagini di una lotta. Le opere d'arte non cambiano, a seconda di chi le guarda. Le opere d'arte contengono un significato preciso. Non importa a chi si rivolgono'.
'Giuliano cerca nel quotidiano le sue sillabe, - continua Seganfreddo - le 'confuse parole' che piega nei suoi elementi. Un quotidiano che è disordine, dramma, fatica di vivere. Un quotidiano che ricorda le sfide del novecento poetico. Un quotidiano senza avvenire. Un quotidiano che parte da un assioma: non esiste una sofferenza limite'.
In mostra è presente un videoritratto di Armando Bertollo
La mostra, realizzata con il contributo di Dainese Spa, è visitabile dall'8 maggio al 26 giugno 2004. Dal lunedì al giovedì su appuntamento, telefonando al nr. 0444-298660. Venerdì e sabato dalle 16:00 alle 19:30. Domenica chiuso.
Inaugurazione:venerdì 7 maggio 2004 - ore18.30
Orario: Dal lunedì al giovedì su appuntamento,
telefonando al 0444-298660.
Venerdì e sabato dalle 16:00 alle 19:30. Domenica chiuso.
Per informazioni: tel. 0444-298660
Per Informazioni Cristiano Seganfreddo 348 6062308 0444 526020
Luogo:503 MULINO
Strada Marosticana 503 - Vicenza