Erba solo erba. Oltre 1500 metri di filo spinato ricoperto di plastica verde e tagliato in piccoli pezzi. Palline di cotone rosso infilate qua e là sugli spunzoni del filo. I fili piantati in 12 cassette riempite di torba e allineate l'una accanto all'altra. Sopra le cassette delle lampade pendono basse e, riscaldando la torba, ne fanno sprigionare il suo odore delicato. E' l'installazione di Krzysztof Benarski Erba, solo erba che ingloba totalmente lo spazio in cui si trova (...) Anna Jagiello
'Erba solo erba'
Dedico la mostra alla memoria di Elio Fiore, un poeta di grande ispirazione, un amico. Era un poeta assoluto, nella tradizione dantesca. La sua casa con un'antica corte in via del Portico d'Ottavia 13, al ghetto di Roma, in cui aveva abitato fin quasi alla fine della sua vita, l'aveva divisa in tre zone: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Ha vissuto in una solitudine materiale, ma nello spirito è stato molto vicino alla gente. Tra i suoi ricordi un tesoro, la signora Maria Wieman, polacca arruolata dalla Croce Rossa a Follonica come maestra per i bambini di famiglie disastrate dalla guerra. Elio, dopo aver atteso quarant'anni, aveva ritrovato grazie a Ewa e Piotr Parandowski, l'indirizzo di Maria a Varsavia ed era volato da lei nel 1988. In Polonia ritrovò anche uno dei suoi compagni di Follonica, e a me fece l'onore di dedicarmi i versi iniziali di una sua poesia: "Krzysztof mi accompagna al Ghetto di Varsavia...". Poi a Roma, in Campidoglio, fu testimone delle mie nozze.
Elio, grande amico, Shalom a te!
Krzysztof M. Bednarski
Oltre 1500 metri di filo spinato ricoperto di plastica verde e tagliato in piccoli pezzi. Palline di cotone rosso infilate qua e là sugli spunzoni del filo. I fili piantati in 12 cassette riempite di torba e allineate l'una accanto all'altra. Sopra le cassette delle lampade pendono basse e, riscaldando la torba, ne fanno sprigionare il suo odore delicato. E' l'installazione di Krzysztof Benarski Erba, solo erba che ingloba totalmente lo spazio in cui si trova (.....)
Anna Jagiello
KRZYSZTOF M. BEDNARSKI, uno degli artisti polacchi più rappresentativi della generazione di mezzo (n. 1953). Vive e lavora in Italia dalla fine degli anni '80, mantenendo contatti stabili con il suo paese d'origine. Ha preso parte a più di trecento mostre collettive, fra cui le più importanti mostre di arte polacca nel mondo come per esempio: Topos Polonicus, Solentua Messen, Stoccolma (2003); In Between: Art from Poland 1945-2000 Chicago Cultural Center, Chicago (2001); 50 Years of Art in Central Europe 1949-1999 (curatore: L. Hegyi) Museum Modern Kunst Stiftung Ludwig Wien (2000). Ha collaborato con il Teatro Laboratorio di Jerzy Grotowski, per il quale è autore di tutti i manifesti dei progetti para-teatrali di quel periodo.
Caratteristiche della poetica delle sue opere, diverse e influenzate dalle vicende biografiche sono: l'interesse per le metafore e per i simboli della comunicazione più diretta (l'uso provocatorio dell'iconografia marxista con Ritratto Totale di Karl Marx, 1978, e le sue diverse elaborazioni successive; e Victoria-Victoria, 1983); la creazione di un linguaggio personale di forme visuali attraverso cui oggettivizzare l'individuale (Moby Dick, la sua realizzazione più famosa, presentato in diverse versioni fin dal 1987, oggi nella collezione permanente del Museo d'Arte di Lódz); i legami con la poesia (Silentium Universis, 1984, per il premio Nobel Wislawa Szymborska (Museo Nazionale Cracovia). Bednarski è autore del monumento dedicato a Federico Fellini per la città di Rimini (in fase di istallazione presso l'aeroporto cittadino intitolato al regista) e di quello funebre per Krzysztof Kieslowski a Varsavia. Nel 1998-1999 è stato il primo borsista della Fondazione "Il Giardino di Daniel Spoerri", promossa dall'artista svizzero nella sua tenuta in Toscana. Negli anni 2002-2003 ha partecipato tra l'altro al progetto europeo "Global Village Garden" e alla mostra itinerante "Targetti Light Art Collection", a Varsavia, Firenze e New York. Nella vasta bibliografia che lo riguarda si segnalano numerose le pubblicazioni enciclopediche sia polacche che straniere (St. James Press' Dictionary of Contemporary Artists, e Kunst in Polen in den Jahren 1918-2000, tra le altre) che riportano notizie biografiche e illustrazioni delle opere dell'autore.
venerdì, 7 maggio 2004
ore 19.00
La mostra resterà aperta fino al 11 giugno dal lunedì al venerdì ore 15 - 19
Istituto Polacco di Roma
Via V. Colonna 1, 00193 Roma
tel.: 06.36.000.723 - 06.36.004.641
fax: 06.36.000.721