In case of loss. L'installazione e la performance dell'artista prendono il nome dalle quattro parole che si leggono in prima pagina, sollevando la copertina delle agende Moleskine.
“Un giorno d'autunno del 2013 ho appreso durante una conversazione con un dipendente Moleskine, che ogni anno, passati i primi mesi, le agende invendute vengono rese dalle librerie e inviate successivamente al macero. Ho voluto adottare quei contenitori di segni, idee e spazi non fruiti. Volumi intonsi e liberi, chiusi e contemporaneamente aperti a infinite possibilità”. (Silvia Del Grosso)
L’installazione e la performance 'In case of loss' dell’artista Silvia Del Grosso prendono il nome dalle quattro parole che si leggono in prima pagina, sollevando la copertina delle agende Moleskine. Una breve frase che evoca la possibilità di perdere qualcosa e l'eventualità di ritrovarla.
L’installazione è composta di 365 agende Moleskine in cui, quasi come un innesto botanico, giacciono i semi succosi delle melagrane cresciute nel giardino privato dell’artista, inseriti pazientemente tra le pagine, uno in corrispondenza di ciascun giorno dell’anno.
Negli spazi di Assab One sarà proiettato il video della prima performance, a cura di FAARM (Francesca Amato Arragon e Ruggero Mantovani) con colonna sonora di Francesca Giomo e Fabio Bonelli, durante la quale le agende chiuse hanno guidato i passi dell'artista che, con la pressione del corpo e in una marcia ritmata, ha fatto in modo che i semi imprimessero tra le pagine il loro segno originario. Durante l'azione del 10 novembre, le agende verranno ricollocate a terra e aperte svelando così la traccia cromatica e materica che il seme ha nel tempo depositato e stratificato sui fogli.
Le sonorità del live musicale di Francesca Giomo e Fabio Bonelli accompagneranno l'azione finale di apertura delle agende, custodi e testimoni di un passaggio e di un tempo trascorsi.
Silvia Del Grosso, diplomata in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti “A. Galli”, ha sviluppato una ricerca artistica basata sull’autoritratto indagato attraverso l'utilizzo di un lessico strettamente connesso a una dimensione temporale scandita e ridisegnata dall'intervento puntuale della memoria. I suoi ultimi lavori, installazioni e performance, sono caratterizzati da un approccio concettuale e sembrano esaudire un bisogno di relazione immersiva con lo spazio circostante.
Inaugurazione martedì 10 novembre 2015 alle 19
Assab One
via Assab, 1 Milano
mar-ven 15-18:30
ingresso libero