Il percorso si struttura attraverso una grande installazione, fotografie e disegni che intendono porre all'attenzione una riflessione sul cibo e sui suoi aspetti 'pornografici'.
a cura di Natalie Silva
Opere di Natalie Silva, Saverio Chiappalone, Swami Kamal
Mercoledì 18 novembre, dalle ore 18.30, aprirà al pubblico la mostra allestita presso la nuova galleria CUT di Milano, un progetto ideato da Natalie Silva con opere sue, di Saverio Chiappalone e Swami Kamal. Il percorso si struttura attraverso una grande installazione, fotografie e disegni che insieme intendono porre all’attenzione del pubblico una riflessione sul cibo e sui suoi aspetti “pornografici”.
Dopo un lungo periodo di profonda riflessione sul rapporto tra essere umano e cibo, Natalie Silva è approdata a un concept espositivo con cui intende mettere a fuoco la relazione problematica, tipica del mondo contemporaneo, tra le persone e gli elementi base della loro nutrizione.
Un gesto assolutamente naturale, come quello del “mangiare”, si è negli ultimi decenni trasformato radicalmente e, dal suo significato primordiale, ha assunto altre connotazioni che rivelano aspetti complessi e talvolta inquietanti. L’installazione principale, collocata al centro degli spazi di CUT, vedrà infatti un grande tavolo con inedite sedute costituite da WC in modo da sottolineare simbolicamente l’aspetto metabolico di trasformazione di tutto quello che viene ingerito, portando a un risultato finale (ma a ben vedere, e allo stesso tempo, iniziale) che prelude alla rigenerazione ciclica della vita.
Il progetto espositivo si integra e dialoga con una serie di fotografie di Saverio Chiappalone nelle quali i vegetali sono quasi mimetizzati da un intervento pittorico di Natalie Silva, e in seguito distrutti. Il reportage delle varie fasi cui sono andati incontro zucche e cavoli, solo per fare due esempi, si conclude con la distruzione e l’esibizione spudorata del loro interno, come se fossero dei corpi squarciati. L’intenzione è quella di presentare, mediante dei prodotti quotidiani, le ossessioni e le rappresentazioni “feticiste” del cibo che attraversano il contesto in cui viviamo, nelle loro moltissime forme e modalità spesso estremamente aggressive. È in questo senso che il cibo sta diventando “osceno”: nel suo essere vissuto con maniacalità e in assenza di una reale libertà di scelta.
Infine, i calligrafici disegni di Swami Kamal riconducono i visitatori a un ristabilimento dell’equilibrio tra uomo e natura. Gli alberi di mango protagonisti delle sue opere vere e proprie miniature, realizzate con metodi antichi e tramite un lavoro certosino, caratteristiche che hanno consentito all’artista di diventare di recente il miniaturista ufficiale del Rajasthan. Ma Kamal non si limita a disegnare: va oltre la semplice raffigurazione con un processo che riporta la natura all’ordine matematico attraverso il conteggio preciso e puntuale di ogni singola foglia dell’albero.
La mostra Does Your Coffe Taste the Same Every Morning? propone quindi un percorso coerente e multidisciplinare che da un lato provoca gli spettatori con accostamenti inaspettati, dall’altro offre una possibile soluzione al rito ormai obbligato e imposto relativo al cibo, invitando tutti a una riconciliazione con ciò che costituisce il nutrimento essenziale e a cui è ormai necessario restituire l’alto e imprescindibile valore che ha per la vita.
Inaugurazione 18 novembre, dalle ore 18.30
CUT
Via Gaetano Sbodio 30/6 Milano
Orari: da martedì a sabato 15.30-19.30
Ingresso libero