Fotografie dal 1840 al 1870 nella Collezione Marco Antonetto. Oltre un migliaio tra lastre in vetro e stampe fotografiche, frutto dell'interesse di Vincenzo e Spartaco Vela per questa nuova tecnica, dai dagherrotipi ai primi negativi su carta.
La mostra autunnale presentata dal Museo Vincenzo Vela verte sulla fotografia delle origini,
prendendo spunto dal ricco nucleo di immagini fotografiche antiche presenti nella collezione di
Marco Antonetto, che a sua volta ben si inserisce nel contesto delle collezioni Vela. Queste ultime
infatti comprendono oltre un migliaio tra lastre in vetro e stampe fotografiche, frutto dell’interesse
di Vincenzo e Spartaco Vela per questa nuova tecnica.
La selezione di fotografie tratte dalla Collezione Marco Antonetto per la mostra si propone il
compito di esemplificare, tra le tante altre della sua ingente e preziosa raccolta, lo sguardo che
sulla città posero all’epoca quanti si interessarono ad essa e alla sua immagine per ragioni
scientifiche e di studio, per passioni ed esigenze artistiche, per piacere e semplici curiosità
mondane, o per motivi professionali e commerciali.
La Collezione Marco Antonetto racchiude una delle più ricche raccolte di fotografia degli esordi. Di
particolare interesse per il contesto ottocentesco della casa‐museo di Vincenzo Vela è l’ampia
selezione di vedute romane presentate in mostra. Nella Collezione Marco Antonetto viene messa a
fuoco soprattutto la produzione «vedutistica», che è d’altronde quella che ha caratterizzato la più
precoce attività fotografica nella città e che, a differenza degli sviluppi che la fotografia ebbe in altre
regioni italiane, in particolare nelle capitali degli stati preunitari più avanzati – come Torino e Milano
–, costituirà l’aspetto più tipico della fotografia romana anche nei decenni successivi. Questa
produzione – erede diretta della precedente attività grafica e pittorica che, proprio a Roma, come a
Venezia, con l’opera di Gaspar van Wittel, di Gian Battista Piranesi, di Giuseppe Vasi e vari altri, aveva
trovato uno dei principali centri di affermazione e diffusione del genere della veduta – deve il suo
sviluppo e il suo successo al ruolo primario che ebbe Roma quale città d’arte e di antichità e, fino alla
fine dell’Ottocento, polo essenziale di riferimento culturale per l’aristocrazia e la nascente borghesia
europea, nonché per intellettuali, eruditi, letterati e artisti di tutto il mondo occidentale.
La mostra
Attraverso un percorso cronologico e tematico che prende avvio dagli albori della tecnica fotografica,
la mostra e il rispettivo catalogo accompagnano il lettore attraverso la città eterna, immortalata dagli
scatti di fotografi tanto illustri quanto diversi per abilità tecnica e gusto estetico.
Il Colosseo, il tempio di Vesta, le rive del Tevere – monumenti e luoghi resi quasi palpabili dalla luce
impareggiabile di Roma – costituiscono il fondale «illustrato» sul quale gli autori dei saggi – studiosi
di fotografia e architettura – dipanano il filo delle loro riflessioni.
Pur non esaurendo tutta la storia della fotografia romana delle origini, la selezione – che rispecchia
del resto le scelte e gli interessi del collezionista – offre ampiamente la possibilità di indagare e
approfondire ulteriormente il carattere e le specificità della più antica attività fotografica a Roma,
dalle prime prove al dagherrotipo, alla sperimentazione dei primi negativi su carta, fino alla nascita
degli studi fotografici professionali e alla creazione dei repertori di immagini più diffusi e affermati
nell’ambito del mercato internazionale delle immagini.
Il catalogo
Per l’occasione è stato pubblicato il catalogo: “CON LA LUCE DI ROMA. FOTOGRAFIE DAL 1840 AL 1870
NELLA COLLEZIONE MARCO ANTONETTO”, a cura di Gianna A. Mina, 5 Continents Editions, Milano
Rel‐azioni. Incontri di altro tipo
Programma di attività collaterali alla mostra, tra cui appuntamenti e momenti di dialogo
interdisciplinare. Percorsi tematici e ponti culturali e artistici che propongono e declinano con
originalità e sensibilità diverse il tema dell’esposizione.
Ufficio stampa per la Svizzera: Tiziana Conte, Museo Vincenzo Vela, Ligornetto tiziana.conte@bak.admin.ch; T. +41 584813040/64; M. +41 763910444
Ufficio Stampa per l’Italia: Luana Solla, mycomfactory, Milano luana.solla@mycomfactory.com; M. +39 334 3369695
La mostra verrà inaugurata domenica 22 novembre 2015 alle ore 11.00, alla presenza di:
Marco Antonetto, collezionista di materiale fotografico ed esperto delle tecniche fotografiche del XIX e XX secolo
Gianna A. Mina, direttrice del Museo Vincenzo Vela a Ligornetto e presidente dell'Associazione dei musei svizzeri
Silvia Berselli, restauratrice ed esperta di fotografia per Bolaffi e Axa Arte
Maria Francesca Bonetti, storica dell'arte e della fotografia, responsabile delle Collezioni fotografiche dell'Istituto Centrale per la Grafica, Roma
Andrea Sciolari, architetto, studioso di urbanistica romana e collezionista di fotografia italiana dell'Ottocento
Intermezzo musicale di Claudio Farinone, chitarra
Museo Vincenzo Vela
Largo Vela 6853 Ligornetto - Svizzera