Azimut
Roma
via Flaminia, 133
06 322991
WEB
Viktor Ladviscenko
dal 13/12/2015 al 29/12/2015
lun - gio 9-19, ven 9-18 esclusi festivi
WEB
Segnalato da

Fiorentina Sensini




 
calendario eventi  :: 




13/12/2015

Viktor Ladviscenko

Azimut, Roma

L'artista fu esponente del realismo socialista del periodo post-staliniano. Al fine di calare i dipinti nel loro contesto storico, sono esposti vari oggetti di design contemporanei alle opere in mostra, realizzati per l'elite burocratica sovietica.


comunicato stampa

a cura di Giovanni Argan e Daria Parfenova

Dal 15 al 30 dicembre 2015, presso la sede di Azimut a Roma, in via Flaminia 133, sarà aperta al pubblico la mostra Viktor Ladviščenko, narratore della storia e della quotidianità dell’Unione Sovietica, a cura di Giovanni Argan e Daria Parfenova. Per la prima volta in Europa, verranno esposte le opere del maestro monumentalista russo Viktor Ladviščenko (Leningrado, 1930), che fu esponente del realismo socialista del periodo post-staliniano.Al fine di calare i dipinti nel loro contesto storico, saranno altresì esposti vari oggetti di design contemporanei alle opere in mostra, realizzati per l’élite burocratica sovietica.

Il progetto della mostra nasce dal desiderio di far conoscere al grande pubblico l’arte del realismo socialista degli anni ’70 – ’80, presentando le opere di un pittore che ha raccontato la vita quotidiana all’epoca del socialismo. I dipinti in mostra trasportano lo spettatore in un periodo storico concluso, ormai lontano, e perciò osservabile da quella giusta distanza temporale, che dissolve i pregiudizi ideologici. “È arrivato il momento di guardare all’arte sovietica con uno sguardo nuovo, curioso nei confronti delle opere di quelli che sono gli ultimi grandi pittori figurativi europei” questo è l’auspicio dei curatori Giovanni Argan e Daria Parfenova.

La pittura di Ladviščenko ha le sue radici nella corrente classicista, che ha come punto di riferimento i grandi maestri del Rinascimento italiano. Le tempere esposte presentano caratteristiche tipiche della cultura artistica rinascimentale, quali l’inserimento delle figure in uno spazio perfettamente prospettico; l’utilizzo del supporto del trittico, retaggio della pittura del ‘300 e del ‘400 italiano; la costruzione delle figure attraverso l’utilizzo del colore e dei volumi geometrici; il gusto per la narrazione e per la funzione didascalica dell’opera d’arte.

Ladviščenko, grazie ad una pennellata precisa e sintetica, si rivela uno straordinario narratore della storia e della vita quotidiana. Rappresenta episodi di lavoro in fabbrica o di riposo in campagna, che all’apparenza possono sembrare marginali, rispetto ai grandi eventi storici, ma che in realtà hanno un’importanza assoluta. Nel dipingere lavoratori forti ed operosi (Lavoro nel Kolchoz, anni ‘70), conferisce loro uno status eroico, abbastanza raro nella tradizione iconografica europea, che generalmente utilizza questi soggetti per illustrare temi di denuncia sociale (ad esempio, Gli spaccapietre, 1849, Courbet); infatti, il lavoro, nella società socialista, non era inteso in termini di mera subordinazione, ma principalmente quale apporto fondamentale dell’individuo alla collettività.

Viktor Michailovich Ladviščenko, rappresentante del realismo socialista post-staliniano, fu attivo negli anni 60-80 del XX secolo.
Nato a Leningrado (odierna San Pietroburgo) nel 1930, compì i suoi studi presso l'Accademia delle Belle Arti e delle Industrie della medesima città, diplomandosi con una specializzazione in pittura monumentale. Il suo diploma, ideato insieme al collega Marat Ghirshevič Podoksin, aveva come tema la celebrazione dell'Armata Rossa: si trattava di un progetto per la decorazione pittorica dell'aula magna del Museo di Storia dell'Artiglieria Militare di San Pietroburgo.
Tra le opere a lui commissionate dallo Stato, si ricordano: i cartoni del mosaico del Museo della Rivoluzione Socialista di Ottobre, di San Pietroburgo (odierno Museo della Storia Politica), realizzati nel 1973 con il collega M. Podoksin; e la monumentale tempera, dipinta nel Palazzo della Cultura, il “Metallurgico”, presso la città Iževsk, sempre in collaborazione con M. Podoskin (1975-76).
Nel 1965, Ladviščenko partecipò a Mosca alla storica mostra In Difesa della Pace, evento organizzato per la celebrazione del 20esimo anniversario della vittoria dell’Urss contro il blocco nazi-fascista. Tra i partecipanti, vi furono artisti del calibro di Dmitrij Zhilinskij (1927 – 2005), che, nell’occasione, espose la tela “ Ginnasti dell’URSS”.
Durante tutta la sua carriera artistica, Ladviščenko è stato sempre iscritto all’associazione di Stato Unione degli Artisti dell'URSS.

Storia del progetto della mostra
La mostra nasce da un’idea di Giovanni Argan, giovane storico dell’arte, che durante un soggiorno a San Pietroburgo si è imbattuto nelle opere del maestro Ladviščenko. Da quel momento in poi, ha creato una vera e propria équipe, composta da giovani menti, che si è occupata di individuare tutte le opere dell’artista rintracciabili a San Pietroburgo e nel resto della Russia, e – ove possibile - di acquisirle e portarle in Italia per la mostra. È stato altresì svolto un lungo lavoro di ricerca per trovare tutte le informazioni disponibili sull’artista, che fu conosciuto ed apprezzato durante l’epoca sovietica, ma il cui destino, successivo alla caduta del comunismo, resta coperto da un alone di mistero.

La mostra quindi non rappresenta solo un omaggio all’opera di Viktor Ladviščenko, ma è anche un progetto imprenditoriale giovanile, sostenuto da ragazze e ragazzi, i quali impegnati nella cultura, credono che, con essa, anche in tempi di crisi, si possa lavorare. “Per questo progetto ho preso personalmente un prestito in banca, rischiando il tutto per tutto, con la speranza che esso possa rappresentare, per me e per tutte le persone che ci stanno lavorando con entusiasmo, l’esordio di qualcosa di più grande, che ci riscatti dalle umilianti condizioni offerte dall’attuale mercato del lavoro.” (Giovanni Argan)

Hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto: Giovanni Argan, Margherita Argan, Giacomo D’Andrea, Luca De Benedetti, Giangiorgio Macdonald, Daria Parfenova, Francesco Polia, Andrea Salerno, Fiorentina Sensini, Nadia Shchebrenko, Studioebureau, Sergio Taddei.

Responsabile ufficio stampa
Fiorentina Sensini: fiorentinasensini@romancora.org

Inaugurazione 14 dicembre alle ore 18

Azimut
via Flaminia 133 Roma
Orari: lunedì - giovedì 9.00 – 19.00; venerdì 9.00 – 18.00 (esclusi festivi)
Ingresso libero - Visite guidate gratuite

IN ARCHIVIO [2]
Viktor Ladviscenko
dal 13/12/2015 al 29/12/2015

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede