Adriano Nardi presenta opere recentissime in cui la rigorosa qualità della pittura salda la cultura digitale al messaggio politico e dove la bellezza 'geometrica' del volto femminile sembra rivelare le coordinate di una nuova, possibile conoscenza collettiva.
La Galleria Maniero, a due anni di distanza dalla precedente ''Vertical horizons'', presenta una nuova personale di Adriano Nardi, artista nato a Rio de Janeiro nel 1964, di formazione bolognese che vive e lavora a Roma. Nardi presenta opere recentissime in cui la rigorosa qualità della pittura salda la cultura digitale al messaggio politico e dove la bellezza “geometrica†del volto femminile sembra rivelare le coordinate di una nuova, possibile conoscenza collettiva.
Nardi definisce “organica†la dualità tecnica degli strumenti pittorico e digitale, operando una trasformazione dell’ esito linguistico dai tratti sottilmente oggettuali e riuscendo così a coniugare l’attenzione per il sociale e la denuncia dei drammi dell’umanità ad una costruzione metamorfica e fluttuante dell’opera.
Le donne che Nardi mette al centro delle sue opere, costituiscono dunque la chiave per entrare all’interno della sua “matrice†visiva, per violare codici misteriosi, rinchiusi nella veste accattivante di una raffinata eleganza formale.
Il catalogo della mostra, disponibile in galleria, contiene un dialogo critico-epistolare tra l’artista e Lorenzo Canova, ed uno statement dell'artista che accompagna le riproduzioni delle opere.
Le opere in mostra, ad olio su lino , olio e plotting su tela oppure olio su lino e stampa laser su alluminio, sono: ''Mapping Dora''(2002), ''Cherub''(2002),''Sine direction''(2003), ''The cut''(2003), ''Hiroglif''(2003) ''Zelotalove''(2004), ''Nuovo sole''(2003), ''Terzo sole'' (2004), ''Il quarto sole''(2004), ''Il manifesto di Rachel''(2004).
a cura di Lorenzo Canova
Inaugurazione giovedì 20 maggio 2004- ore 19
orario: dal lunedì al venerdì ore 16/20 o per appuntamento
fino al 30 giugno
Galleria Maniero
via dell'Arancio 79
Roma