Associazione Culturale Limiti inchiusi
In mostra circa venti opere a testimonianza della trentennale attivita' dell'artista campano nel dominio dell'arte ecologica, corrente artistica piu' conosciuta come 'Land art' o 'Earth art'.
modific-azioni e interventi
Inaugurazione 29 maggio alle ore 18.00
In mostra circa venti opere a testimonianza della trentennale attività dell'artista campano
nel dominio dell'arte ecologica, corrente artistica più conosciuta come
'Land art' o 'Earth art'.
Antonio Davide non è un nome nuovo per i cultori di arte contemporanea campobassani,
già nel marzo scorso, infatti, è stato presente nella galleria Limiti inchiusi
in occasione della mostra 'Per le napoletane - 40 carte d'autore', un'operazione
ironica e trasgressiva, datata 1978, nata dalla sua idea di 'giocarsi a
carte' l'arte contemporanea.
Davide è attivo nel campo delle arti visive dal 1966: promotore del -Gruppo
Studio Proposta 66- di Napoli e del -Gruppo Salerno 75-, pittografie, modific-azioni,
progett-azioni, identific-azioni, accadimenti, atti totali, films brevi,
scenografie, costumi, installazioni, interventi, performances, ceramica,
vetro soffiato, mostre collettive e personali in tutta Italia, oltre che
in Francia, Germania, Austria, Stati Uniti d'America, Canada, Uruguay e
negli Emirati Arabi.
Il termine 'Land art' è stato coniato in America nel 1969 per definire l'attivitÃ
di un gruppo di artisti - fra cui Long, Heizer, De Maria, Oppenheim, Smithson,
Dibbets, Christo - i quali realizzavano interventi direttamente nella natura
e sul paesaggio, disprezzando e negando la 'forma' come creazione dell'uomo,
ma assumendola direttamente dalla realtà stessa. Questo tipo di 'rappresentazione
diretta di idee e contenuti', molto vicina alle premesse dell'Arte concettuale,
è la più intensa espressione della presa di coscienza degli sconvolgimenti
causati nell'ordine naturale dall'azione dell'uomo, dalla civiltà tecnologica
e dalla logica distruttiva e irresponsabile dei pochi che amministrano il
pianeta.
Antonio Davide in Italia è stato tra i primi ad interessarsi di installazioni
ambientali, di eventi e di riscrittura morfologica del paesaggio. La sua
pittura è scrittura segnica, strumento di un'analisi linguistica ambientale
mirata alla ricodificazione del linguaggio iconico di un mondo ormai ridotto
a sistema di consumo immediato. Il paesaggio stesso è inteso ed analizzato
come 'natura morta', ed è interpretato con demitizzante ironia, frutto di
precise consapevolezze estetiche e sociologiche.
-Road for the World- prevede la costruzione di un breve tratto di strada
(mt. 50) in terra battuta ad uso pedonale realizzato con la terra di tutti
i paesi della Terra. Il Sindaco o Governatore chiederà a tutti i paesi del
mondo una piccola quantità di terra (kg. 50) che costituirà la materia per
realizzare -La Strada del Mondo-. Sul margine della strada, a metà percorso,
sarà collocata una grande sfera ovale, del diametro maggiore di cm. 300/350,
di pietra e rivestita di mosaico ceramico. L'idea di raccogliere una parte
di terra dei 226 paesi della terra in un unico posto e farne una strada,
un luogo del camminamento fisico e mentale sopra le barriere e i confini
geografici, sottintende un 'desiderio di Mondo', una prospettiva diversa
di futuro della gente del mondo. Il progetto si configura come utopia realizzabile,
un incrocio tra pensiero, desiderio e necessità .
Galleria Limiti inchiusi via Muricchio 1 - 86100 - Campobasso