'La distanza tra precisione fotografica e resa pittorica, marcata dal modo in cui viene dispensato il colore, dalle prospettive a volte volutamente un po' sghembe, dalle fisionomie mai dettagliatamente definite – sottolinea Lia De Venere – impedisce di definire iperrealista la pittura di Ceccotti', che se in qualche modo ha guardato a de Chirico, Hopper, e marginalmente a Magritte, ha elaborato d'altra parte una cifra espressiva e stilistica del tutto personale. In mostra figurano dodici dipinti datati tra il 1984 e il 2003.
Mostra personale di Sergio Ceccotti
Mercoledì 2 giugno 2003 alle ore 20 si inaugura presso lo Studio d'arte Fedele di Monopoli (BARI), una mostra personale di Sergio Ceccotti, intitolata Misteri metropolitani.
La pittura di Ceccotti – scrive in catalogo Lia De Venere – attinge 'con abilità ad un immaginario composito che prende nutrimento dal cinema noir e dal fotoromanzo, dal fumetto e dai cartelloni cinematografici degli anni Quaranta, dai set rigorosamente kitsch delle sit-com televisive e dall'arredamento dozzinali di molte abitazioni borghesi. Lo sguardo dell'artista si insinua nei condomini della periferia romana o della Parigi del secondo Ottocento, per cogliere tranches de vie, come fa – pur con altri esiti e finalità – George Perec nel caseggiato parigino di rue Simon-Crubellier ne La vie mode d'emploi (1978). Come nel cinema di Kubrick (un esempio per tutti, il superbo Shining), nei dipinti di Ceccotti incontriamo spesso finestre, scale, corridoi, elementi di collegamento, spazi quasi sempre senza qualità , ma al tempo stesso altamente simbolici, nei quali o nei pressi dei quali sembra debba accadere da un momento all'altro qualcosa di drammatico, una fuga, un agguato, un delitto'.
Come annota opportunamente Lorenzo Canova, 'Ceccotti, dunque, come il disegnatore di Peter Greenaway ne I Misteri dei Giardini di Compton House o come il fotografo di Blow-Up di Michelangelo Antonioni, rivela le sottili malvagità celate nelle sue, apparentemente tranquille, vedute di città , nei suoi paesaggi urbani, e forse altre scomode verità potrebbero venire alla luce se fossimo capaci di trovare il codice che governa i suoi articolati e quasi beffardi rebus dipinti'(...) 'riesce però ad inquietare e, spesso, a terrorizzare, senza rappresentare apertamente i fatti che incombono sulla scena del dipinto, lasciando soltanto intuire i pericoli che si addensano sui protagonisti dei suoi lavori grazie alla sapiente disposizione di una lettera sul pavimento, alla luce di uno sguardo o alla posizione allarmante di un'ombra'(...) 'Il pittore mette così in crisi le fragili sicurezze della nostra esistenza, spiazza i rituali e le consuetudini delle nostre giornate, invitandoci ad una maggiore attenzione, ad osservare attentamente tutti i particolari delle città che ci circondano, a scoprire con una nuova consapevolezza le ambiguità che convivono con i gesti e le azioni per costruire lo scenario assurdo dei nostri misteri metropolitani'.
'La distanza tra precisione fotografica e resa pittorica, marcata dal modo in cui viene dispensato il colore, dalle prospettive a volte volutamente un po' sghembe, dalle fisionomie mai dettagliatamente definite – sottolinea inoltre Lia De Venere – impedisce di definire iperrealista la pittura di Ceccotti', che se in qualche modo ha guardato a de Chirico, Hopper, e marginalmente a Magritte, ha elaborato d'altra parte una cifra espressiva e stilistica del tutto personale.
In mostra figurano dodici dipinti datati tra il 1984 e il 2003.
Accompagna la mostra un catalogo con testi critici di Lia De Venere e Lorenzo Canova, una nota biografica e le foto a colori delle opere.
Sergio Ceccotti (Roma 1935) svolge la sua attività tra Roma e Parigi.
Allievo di Oskar Kokoschka alla Internationale Sommerakademie für Bildende Kunst di Salisburgo nel 1956 e 1957, ha frequentato i corsi di disegno dell'Accademia di Francia a Roma dal 1956 al 1961.
La sua attività espositiva data a partire dal 1960.
Tra le principali personali vanno ricordate le nove tenute a Parigi (presso le gallerie: Liliane François 1977 e 1979, Artcurial 1982, Jan de Maere & Ozenne 1988, Alain Blondel 1990, 1992, 2000, 2003 e al Théâtre Montparnasse 1989) e le seguenti: Galleria 32 di Milano 1967, Galleria Interarte di Genova e La Nuova Pesa di Roma 1972, Neue Münchner Galerie di Monaco 1973, Galleria AAM di Roma 1983, Galerie Jan de Maere di Bruxelles 1985, Studio S di Roma 1992, Il Polittico di Roma 1995 e 1998, Studio Andrea Gobbi di Roma 2002. Una menzione a parte meritano le due mostre personali in musei: Galleria Comunale di Arte Contemporanea di Arezzo 1987 e Upplands Konstmuseum di Uppsala 1993. Ha tenuto altre personali anche a Roma, Firenze, Napoli, Palermo, Ancona, Pescara, Genzano di Roma, Tarascon.
Tra le collettive di particolare rilievo vanno citate: la III, V, VI Biennale Romana (Rassegna delle Arti figurative di Roma e del Lazio) al Palazzo delle Esposizioni di Roma 1961, 1965 e 1968; la Mostra dei premi di incoraggiamento dei Ministero della P.I. alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma 1961 e 1962; il XXI Premio del Fiorino 1973 e la IV Biennale Internazionale della Grafica d'Arte 1976, ambedue a Firenze; Arte in Italia 1960-1977 alla Galleria Civica di Arte Moderna di Torino 1977; Italie aujourd'hui - Italia Oggi alla Villa Arson di Nizza 1985; la XI e la XIII Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma 1986 e 1999; Nostalgia della qualità , qualità della nostalgia alla Villa d'Este di Tivoli 1988; Aspetti dell'arte italiana dal 1945 ad oggi al Museu de Belas Artes di Rio de Janeiro e al MASP di San Paolo del Brasile 1989; Italia 1980 - Ritorno alla pittura (Collezione Jacorossi) a Podgorica 1994 e a Bisceglie 1995; Die Kraft der Bilder al Martin Gropius Bau di Berlino 1996; Philippe Soupault, l'inconnu, l'amour, la poésie alla Bibliothèque Nationale di Parigi 1997; Immagine d'impegno - Impegno d'immagine all'Ex Mattatoio, Roma 2000; Realismo immaginale/ Imaginal realism alla Casa Italiana, New York University, N.Y.2000; Racconti d'estate alla B&B Arte, Mantova 2000; Sui generis al PAC, Milano 2000; 1° Premio nazionale di pittura Sabaudia Ferruccio Ferrazzi a Sabaudia 2001(I premio); Cuore selvaggio alla galleria Annovi, Sassuolo 2003; Il Mito della Pittura - omaggio a Franco Piruca allo spazio Le Impronte degli Uccelli, Roma 2003; Fine Novecento, Palazzo Tiranni-Castracane, Cagli 2003; Futuro Italiano, Parlamento Europeo, Bruxelles 2003; Oltre, Galleria Tondinelli, Roma, 2004-Palazzo Ducale, Galleria d'Arte Contemporanea, Pavullo sul Frignano ( Modena) 2004; Per Amore, la collezione Caggiano, Complesso di Santa Sofia, Salerno, 2004.
A Parigi ha partecipato a sei edizioni del Salon de la Jeune Peinture, a dieci di Figuration Critique, a dodici di Comparaisons, a otto dei Salon d'Automne e inoltre alla FIAC, al Salon de Mars, al Salon de Montrouge, a Grands et nés d'aujourd'hui, e ad altre rassegne e mostre collettive.
Dipinti di Sergio Ceccotti sono conservati nelle seguenti raccolte pubbliche: Musei Vaticani, Collezione d'Arte Religiosa Moderna, Città del Vaticano; Galleria Comunale d'Arte Moderna di Bologna; Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Arezzo; Pinacoteca 'C. Barbella" di Chieti; Civica Pinacoteca di S. Gimignano; Galleria Civica d'Arte Moderna di Santhià ; Museo del Pattinaggio di Finale Emilia.
Inaugurazione: mercoledì 2 giugno 2003, ore 20.
Sarà presente l'artista.
Durata: 2 - 30 giugno 2004
Orario: tutti i giorni 10-12; 18-22
Studio d'arte Fedele Piazza Garibaldi 23 70043 Monopoli (BA)