Claudia Losi e Antonio Marras: Uno piu' uno meno. Nato da un nucleo di interessi tematici condivisi, quali il tempo, la memoria, il confronto con storie e identita' differenti, il loro dialogo si sviluppa a partire dallo stesso ambiente della mostra, una caserma in disuso da quindici anni. Invasa dai piccioni, che vi erano penetrati dalle finestre senza vetri che era un luogo fortemente disarmonico, pieno di voli isterici, di strida, con muri e pavimenti ricoperti di guano, uova e scheletri di uccelli. Assunta a simbolo del contrasto fra interno ed esterno, spazio urbano e spazio naturale, tempo vissuto e tempo scandito artificialmente dai ritmi della vita contemporanea, la caserma devastata ha funzionato per Losi e Marras come catalizzatore di immagini e di riflessioni.
Claudia Losi e Antonio Marras: Uno più uno meno
A cura di Giuliana Altea
Immagine grafica di Paolo Bazzani
Sabato 12 giugno alle h 19.00, nell'ex Caserma dei Carabinieri di Alghero, si inaugura la mostra Uno più uno meno, seconda edizione di Trama Doppia.
Nato dalla ricerca di Antonio Marras, promosso dal Comune di Alghero e curato da Giuliana Altea, Trama Doppia è un ciclo di eventi espositivi diretto ad esplorare i rapporti fra l'arte e una moda intesa come indagine sui valori simbolici e comunicativi dell'abito, del tessuto e del cucito.
Molto legato alla sua città natale, Alghero (dove continua a vivere benché la sua attività lo costringa a frequenti trasferte internazionali), Marras ne ha fatto la sede di una serie di appuntamenti espositivi, organizzati in edifici dismessi, che lo vedono impegnato a collaborare con un artista ogni anno diverso, scelto fra quelli cui si sente legato da particolari affinità .
Per Trama Doppia 2003, Marras aveva collaborato con Maria Lai; ad affiancare lo stilista in questa seconda edizione è Claudia Losi, giovane artista da tempo impegnata in una ricerca nella quale l'uso del ricamo si lega a una riflessione sul tempo, la natura, le storie individuali e collettive. Nell'opera di Losi, l'atto del cucire e del ricamare è 'pensiero tattile', associato al camminare, al misurare col passo gli spazi della natura, e al tempo stesso è immagine della creazione di rapporti: attraverso il coinvolgimento di ricamatrici residenti in luoghi diversi e lontani, con vicende personali spesso difficili, Losi punta a intrecciare relazioni tra esperienze, situazioni, modi di vita e di conoscenza.
Nato da un nucleo di interessi tematici condivisi, quali il tempo, la memoria, il confronto con storie e identità differenti, il dialogo tra Losi e Marras si sviluppa a partire dallo stesso ambiente della mostra, una caserma in disuso da quindici anni. Invasa dai piccioni, che vi erano penetrati dalle finestre senza vetri, la caserma era un luogo fortemente disarmonico, pieno di voli isterici, di strida, con muri e pavimenti ricoperti di guano, uova e scheletri di uccelli. Assunta a simbolo del contrasto fra interno ed esterno, spazio urbano e spazio naturale, tempo vissuto e tempo scandito artificialmente dai ritmi della vita contemporanea, la caserma devastata ha funzionato per Losi e Marras come catalizzatore di immagini e di riflessioni.
Gli interventi dei due artisti occupano i tre piani dell'edificio. A pianterreno, il video Ospiti di Antonio Marras mostra lo spazio della caserma prima della pulitura, offrendo un preludio al discorso svolto dalle altre opere. Al primo piano, Losi presenta due dei suoi progetti di 'ricami collettivi', comprendenti ciascuno un'installazione incentrata sul ricamo e il video che ne mostra la realizzazione: Places – Appennini (2003) e Places-Bidassero, Ittiri, Sardegna (2004), creato appositamente per questa occasione. Oiseaux de chambre è invece un'installazione che evoca i vecchi occupanti degli spazi della mostra, i piccioni. Al secondo piano, Marras ha collocato una serie di installazioni, tutte del 2004, che puntano a liberare la riserva di memorie trattenuta dai luoghi: Custodi, sette pupazzi di stoffa seduti su sedie fissate in alto sulle scale; Muffe, oggetti di tessuto imbottito che rivestono i corridoi; Orfane, grandi coni di stoffa che alterano con giochi d'ombra la percezione dell'ambiente; Pecora volante, sedia-uccello-mammifero fatto di cuscini. Chiude il percorso Uno più uno meno, installazione-performance che vede Losi e Marras impegnati in una collaborazione diretta.
Claudia Losi è nata a Piacenza nel 1971. Dopo gli studi all'Accademia di Belle Arti di Bologna e la laurea in Lingue e Letterature Straniere, nel 1996 ha fondato col poeta Matteo Meschiari lo Studio Italiano di Geopoetica, affiliato all'Institut Internazional de Géopoétique. Selezionata dalla Fondazione Ratti di Como, nel 1998 ha tenuto uno stage con Hamish Fulton. Nel 2003 ha partecipato al progetto RADAR, Creative Human lab in European Cities, a Venezia. Ha realizzato diversi progetti in collaborazione con scrittori, videomaker e musicisti.
Antonio Marras è nato ad Alghero nel 1961. E' arrivato alla moda quasi per caso, dopo un'infanzia trascorsa nel negozio di tessuti del padre: compiuta un'esperienza nel prêt-à -porter, dal 1996 si è dedicato per quattro anni all'alta moda; è in questo periodo che il suo lavoro ha cominciato ad assumere aspetti fortemente sperimentali, in stretto dialogo con gli ambiti artistici della performance e dell'installazione. Nel 1999 è tornato al prêt-à -porter col proprio marchio.
Nel 2003 stato chiamato a rinnovare il marchio Kenzo, per il quale disegna la collezione donna.
Immagine: Claudia Losi, For Ryokan Project, 1999. Courtesy Monica De Cardenas, Milano
Per informazioni e materiale fotografico:
Ufficio Stampa Antonio Marras Tel 0286915853 – Fax 0280509079
Contact: Elena Paganini
Alghero, ex Caserma dei Carabinieri, Via Simon