Istituto Italiano di cultura
London
39 Belgrave Square
02072351461 FAX 02072354618
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Armando Testa
dal 23/6/2004 al 24/7/2004
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Gemma De Angelis Testa



 
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23/6/2004

Armando Testa

Istituto Italiano di cultura, London

La rassegna comprende una selezione di lavori che va dal primo progetto grafico 'ICI', realizzato nel 1937, fino al 1992, anno della sua scomparsa. Considerato il caposcuola della moderna pubblicita' italiana, Armando Testa, con il suo lavoro, ha esplorato i piu' diversi linguaggi della comunicazione visiva, inventandone di nuovi e adottando i mezzi tecnologicamente piu' avanzati. E' stato uno dei primi creativi ad utilizzare fotografia, fotomontaggio, disegno, suono per definire una singola immagine.


comunicato stampa

Curatore: Gemma De Angelis Testa

Nel mese di giungo 2004 l'Istituto Italiano di Cultura a Londra dedica una mostra all'opera di Armando Testa.
La rassegna, curata da Gemma De Angelis Testa, comprende una selezione di lavori che va dal primo progetto grafico 'ICI', realizzato nel 1937, fino al 1992, anno della sua scomparsa.
Considerato il caposcuola della moderna pubblicità italiana, Armando Testa, con il suo lavoro, ha esplorato i più diversi linguaggi della comunicazione visiva, inventandone di nuovi e adottando i mezzi tecnologicamente più avanzati. È stato uno dei primi creativi ad utilizzare fotografia, fotomontaggio, disegno, suono per definire una singola immagine.
Poteva passare agilmente da un cartellone figurativo ad uno astratto, nonostante sia ricordato per i fondi bianchi, con l'immagine centrale; è stato il primo negli anni '50 ad utilizzare i fondi fluorescenti, sia in Italia che all'estero. I suoi lavori risentono, in anticipo, dell'avvento del fotocolor di cui si avvale con successo utilizzandolo insieme alla pittura.
Il percorso della mostra, che comprende circa 50 opere, si propone così di essere non solo un'offerta di conoscenza per gli studiosi della pubblicità, ma un modo per rappresentare lo sviluppo della cultura italiana dal dopoguerra in avanti, una sorta di filtro, un punto di vista attraverso cui ritrovare un uomo ed un artista precursore di tempi, di idee e di sviluppi artistici.
Verrà dato rilievo sia ai manifesti che alle opere fotografiche, come quelle relative alle serie delle dita e del cibo. Con i paradossi visivi, in cui una fetta di prosciutto si trasforma in una 'Poltrona, 1978' o una fetta di mortadella diventa una busta di 'Invito al party, 1980', saranno messi in risalto gli aspetti puramente artistici della sperimentazione di Armando Testa.
Lo studio sulle dita affonda le radici nel suo primo impiego in tipografia, in cui la composizione veniva eseguita a mano, lettera per lettera. Nelle lunghe ore di lavoro Armando Testa aveva modo di concentrarsi su questi elementi ed è da qui che nacque la sua ossessione per le mani, le dita, le lettere, i numeri, elementi inanimati a cui in seguito, attraverso inconsuete associazioni, darà anche delle sembianze umane.
La pubblicità di Armando Testa è una forma d'arte in sé perché anticipa una realtà e coglie una percezione diffusa, ovvero l'uso dell'immagine per arricchire il linguaggio del momento.
Ha attraversato il mondo della cultura e della comunicazione e la sua capacità di cambiare le regole del gioco lo pone oggi vicino alla ricerca di alcuni giovani artisti.
Ad Armando Testa sono state dedicate mostre collettive e antologiche, come quelle presentate a New York, Los Angeles, Madrid, e più recentemente al Castello di Rivoli e a Castel Sant'Elmo a Napoli.

La mostra di Armando Testa si avvale del sostegno di ACACIA, Associazione Amici Arte Contemporanea Italiana e dell'Associazione Blubramante.
ACACIA Piazza VIII Novembre, 6 20129 Milano
Info@acaciaweb.it

Istituto Italiano di cultura
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