Galleria d'Arte Camaver Kunsthaus
Lecco
corso Matteotti, 8/b
0341 288379
WEB
Click.it
dal 25/6/2004 al 17/7/2004
0341 288379
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Segnalato da

Camaver Kunsthaus




 
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25/6/2004

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Galleria d'Arte Camaver Kunsthaus, Lecco

Un indagagine tra le nuove tendenze fotografiche in Italia. Chiamati a partecipare alla mostra cinque artisti provenienti da diverse parti d'Italia tutti con esperienze diverse alle spalle: Giancarlo Amici, Carto, Fabrizio Fantuzzi, Ma e Giuseppe Rado.


comunicato stampa

Mostra fotografica.

L’esposizione si prefigge lo scopo di andare ad indagare tra le nuove tendenze fotografiche in Italia. Chiamati a partecipare alla mostra cinque artisti provenienti da diverse parti d’Italia tutti con esperienze diverse alle spalle ognuno con delle peculiarità che li contraddistinguono ciascuno con una personalità e una sensibilità artistica spiccata: Giancarlo Amici, Carto, Fabrizio Fantuzzi, Ma e Giuseppe Rado.
L’accento è posto principalmente su due punti chiave: il primo è che gli artisti sono volutamente tutti italiani, sebbene la fotografia come genere artistico trovi nel nostro paese una rilevanza minore rispetto alle altre esperienza europee e mondiali, che la Camaver ha potuto ampiamente testare nei suoi spazi espositivi esteri( Parigi, Boston e Berlino). Il secondo punto chiave è la fotografia in se stessa e il rapporto con la pittura e le nuove tecnologie. E’ singolare osservare come gli artisti in questione tentano ad attribuire dei valori cromatici, e quasi materici alle proprie opere attraverso le mille manipolazioni che la digitalizzazione delle immagini ormai permette.
Giancarlo Amici, presenta dei lavori di grande impatto estetico in cui il gioco tra pittura e fotografia è esaltato, la luce che il maestro utilizza è quella dei grandi ritratti rinascimentali così come le cromie che hanno il sapore del tempo che passa. Amici esalta la plasticità dei corpi ma anche la morbidezza delle linee, in contrasto con i fondi che spesso assumono volutamente dei valori di matericità apparente. I lavori risultano in questo modo pieni di pathos ma alla stesso tempo estremamente raffinati e colti.
In tutt’altre atmosfere veniamo proiettati se ci mettiamo ad osservare le opere di Fabrizio Fantuzzi, l’artista milanese lavora soprattutto sul movimento e sull’immagine in quanto elemento fugace della nostra vita. L’artista parte col fare degli scatti a delle immagini rubate da degli schermi televisivi, successivamente rielaborate tramite il computer ma conservandone il movimento e in un certo senso la virtualità. Le opere, dai toni elettrici quasi psichedelici, immortalano una sorta di fantasmi multi mediali, flash di quello che rimane di un’immagine , i lavori di Fantuzzi esprimo in pieno il movimento frenetico in cui i nostri corpi e le nostre menti sono immerse quotidianamente, ma anche la fugacità della nostra esistenza.
Si passa poi all’esperienza dell’ artista Carto membro del Gruppo 05, in cui si osserva come i soggetti siano fortemente connotati da una sottile simbologia da un linguaggio espressivo ermetico, come solo questo mezzo espressivo consente di ottenere. L’occhio dell’artista diventa elemento della composizione ma anche materiale esecutore dell’opera stessa. La linea di demarcazione tra soggetto e artista viene a cadere. L’occhio dell’artista capace di osservare il mondo nelle sue infinite sfaccettature, ci parla e ci comunica attraverso la sua profonda sensibilità.
Il viaggio intorno alle nuove tendenze fotografiche prosegue con le opere di Mauro Santucci in arte Ma. Lartista ci conduce per mano in atmosfere più cupe dalle forti connotazioni espressive. Anch’egli come anche Fantuzzi, ruba le sue immagini da altri media come per esempio la televisione, ma in questo caso Ma opera in maniera diversa, tali immagini sono icone del nostro mondo, alle quali l’artista attribuisce valenze nuove e personali.
Da sottolineare è il nero molto presente nei lavori spazio immateriale dell’inconscio e delle paure che Ma ci invita ed esplorare.
Arriviamo infine ai lavori di Giuseppe Rado che ben riassumono il percorso fin qui intrapreso, i lavori di quest’ artista ritrovano tutto il valore musicale e cromatico di un certo tipo di pittura. Ma l’intento di Giuseppe Rado non era certo quello di imitare un qualsiasi genere, la ricerca in questo caso è di tipo concettuale, atta a ricreare una atmosfera unica, singolare, sensuale e delicata che sia complemento alla fotografia del soggetto. I colori ottenuti con abili manipolazioni al computer sono così moti dell’animo e delle sensazioni che il soggetto fotografato ci trasmette contaminando l’ambiente e permettendoci in questo modo di venirne coinvolti in pieno.
Una panoramica che non vuole essere esaustiva dell’offerta dell’arte italiana in questo campo ma un tentativo di far avvicinare il pubblico della galleria a forme innovative di espressione artistica.

Orari: da martedì a sabato dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19

Galleria D’arte Camaver Kunsthaus
Corso Matteotti 8/b 23900 Lecco

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Dominik Wauthy
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