roberta lietti arte contemporanea - ufficio stampa
Marina Giannobi, Marco Grassi, Fabrizio Musa, Roberta Savelli. I 4 artisti in mostra rappresentano una rosa fatta su base territoriale fra i cinquanta giovani talenti italiani che partecipano alla fase di selezione della V edizione del Premio Cairo Communication. Differenti per carattere, stile e tecniche usate Giannobi, Grassi, Musa e Savelli presentano in galleria una decina di opere di differenti formati.
(MARINA GIANNOBI, MARCO GRASSI, FABRIZIO MUSA, ROBERTA SAVELLI)
Inaugura martedì 6 luglio presso la galleria Roberta Lietti Arte Contemporanea di Como, la collettiva 'Quattro artisti per un premio' che riunisce lavori di Marina Giannobi, Marco Grassi, Fabrizio Musa, Roberta Savelli.
I quattro artisti in mostra rappresentano una rosa fatta su base territoriale fra i cinquanta giovani talenti italiani che partecipano alla fase di selezione della V edizione del Premio Cairo Communication, premio fra i più prestigiosi per quanto riguarda la promozione della nuova arte italiana.
Differenti per carattere, stile e tecniche usate Giannobi, Grassi, Musa e Savelli presentano in galleria una decina di opere di differenti formati. Tra queste opere saranno visibili anche alcuni dei lavori presentati per la selezione del Premio Cairo.
Marina Giannobi ( Seregno, 1965), fotografa, lavora con la macchina fotografica in movimento e riprende scene di vita quotidiana, persone sole o riunite in gruppi, volutamente sfuocate in modo da renderne irriconoscibili i tratti, i luoghi, la dimensione temporale. La realtà viene quindi trasformata da Giannobi in una percezione dove i soggetti non sono più volti ma ombre, presenze sospese in una sorta di nuova dimensione di non-tempo e non- luogo.
I quadri di Marco Grassi (Milano,1966), sono tele dipinte a colori forti, immediati, sovrapposti nel tracciare linee verticali ed orizzontali I suoi soggetti sono ragazzine, adolescenti, giovani studenti che osservano lo spettatore con aria di sfida.
Quella di Grassi e' una pittura sopra le righe, aggressiva sia per i soggetti trattati che per la tecnica usata che non concede spazio a formalismi. E' una pittura di tensione che segue il solco piu'duro della nuova figurazione anche se negli occhi delle sue ragazzine, a volte, spunta una sottile, mal celata vena di malinconia.
Fabrizio Musa (Como, 1971) usa il mezzo fotografico ( fotografie di architetture, frames tratte da cult movies , ritratti) ma solo come primo punto di partenza per un nuovo lavoro. Infatti l'immagine scelta da Musa viene rielaborata attraverso l'uso di scanner e computer fino ad eliminarne gli elementi cromatici fino a giungere, nella trasposizione sulla tela ad un nuovo soggetto, bianco e nero, che non e' piu' l'immagine oggettiva da cui l'artista era partito ma ne rappresenta l'essenza.
Roberta Savelli (Giussano, 1969) ritrae i bambini che eravamo. Sono piccole tele, olio su garza, in cui la leggerezza del supporto e della tecnica contrastano fortemente con quella che Roberta definisce ' la pesantezza dei soggetti ... presenti ed invadenti con tutta l'anima'. E' una pittura in cui l'uso di un colore dominante, l'errore o la pennellata sbagliata enfatizzano la ricerca psicologica, quasi freudiana, dell'artista.
Informazioni e richiesta di materiale stampa: tel.031 24 22 38
periodo della mostra: 6 luglio – 29 luglio 2004
vernissage : martedi' 6 luglio 2004 ore 18.30
orario 10,30/12 15,30/19; chiuso lunedì e festivi
Como, Roberta Lietti Arte Contemporanea, via Diaz 3