Sala 'G. Coletti'
Pieve di Cadore (BL)
Piazza Dolomiti, 1

Gino Fossali
dal 14/7/2004 al 8/8/2004

Segnalato da

Fossali



approfondimenti

Gino Fossali



 
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14/7/2004

Gino Fossali

Sala 'G. Coletti', Pieve di Cadore (BL)

Il pittore sviluppa una sua originale tecnica del pastello a olio che gli permette di ottenere dei risultati raffinatissimi. La magia della sua pittura ci porta in un mondo dove fauni e ninfe, menadi e sileni ci trascinano nelle loro scapigliate sarabande: il tutto e' rapido, si perde, poi si ritrova, si torce, si aggroviglia in un confronto sapiente di colori turchesi e arancio, gialli e violetti, che forse sono memoria dell'aria tersa del Cadore la regione montana dove Fossali ha vissuto i suoi primi anni, l'insieme magnificamente orchestrato: una figurazione al limite dell'informale.


comunicato stampa

'MITO E REALTÀ NELLA PITTURA DI GINO FOSSALI'

Sono presentati due cicli di opere del pittore (scomparso di recente):'La Pythia' e 'Dionisiaca', ' una poetica sospesa tra realtà, Mito e vertigine di bellezza' (G. Seveso).
Immergersi nel Mito è sentito dall'artista come bisogno di esplorare la realtà, contatto tra l'uomo e l'universo, ed è al tempo stesso un invito a indagare nelle nostre radici più antiche, e rispondere ai problemi esistenziali di sempre, e oggi agli inquietanti interrogativi di questo inizio millennio, dove mistero e fato dominano su sicurezza e ragione, dove processi tecnologici avanzati sfuggono al nostro controllo e dove gli inganni di 'nuovi oracoli' sembrano stabilire un nuovo ordine e tutto omologare.
'In uno spazio (tempo) privo di riferimento a qualsiasi valore, l'unica certezza è l'erotismo.' scrive Gino Fossali, a commento del suo percorso dal Mito, quale parametro di identità culturale, alla realtà attuale.
In queste opere il pittore sviluppa una sua originale tecnica del pastello a olio che gli permette di ottenere dei risultati raffinatissimi. La magia della sua pittura ci porta in un mondo dove fauni e ninfe, menadi e sileni ci trascinano nelle loro scapigliate sarabande: il tutto è rapido, si perde, poi si ritrova, si torce, si aggroviglia in un confronto sapiente di colori turchesi e arancio, gialli e violetti, che forse sono memoria dell'aria tersa del Cadore la regione montana dove Fossali ha vissuto i suoi primi anni, l'insieme magnificamente orchestrato: una figurazione al limite dell'informale.

Gino Fossali (Pieve di Cadore 1940 - 2002 St.Etienne, Francia).ha cominciato a dipingere ed esporre giovanissimo. Nel 1960 si trasferisce a Milano dove si diploma al I° Liceo artistico ed entra in contatto con l'ambiente, vero centro delle avanguardie artistiche. Frequenta il Corso Triennale del Nudo all'Accademia di Brera. La sua ricerca, movendo da un linguaggio espressionista si concentra su alcune tematiche sociali da cui emerge il disagio esistenziale. E' del 1965 il ciclo 'Vajont: 9 ottobre 1963', presentato in una personale a Venezia. E ancora: 'Il trittico della violenza (1975), esposto in una mostra nazionale di 14 artisti: 'Aspetti della ricerca figurativa 1970-1983', alla Rotonda della Besana, con il Comune di Milano e l'Università Statale (1984). L'interesse per il Mito e il recupero letterario e simbolico del mondo greco lo conduce ad elaborare una nuova fase di ricerca che si accompagna a un mutamento della gamma cromatica: 'Mito e realtà' alla Galleria Daskalakis di Nauplia- Grecia (1979) e 'Omaggio a Theodorakis', Roma, Palazzo dell'Artigianato (1988), con il patrocinio del Comune. Membro del Museo della Permanente di Milano dal 1981, espone alle mostre dei soci. Nel 1980 riceve dal Comune di Milano l'Ambrogino d'Oro'. Partecipa a più di 120 mostre collettive in Italia e all'estero e la sua opera è stata recensita da numerosi critici e scrittori. Nel 1992 presenta un ciclo di pastelli a olio in una personale in Francia, seguita da 'La Pythia', alla Galleria Ciovasso di Milano (1998), mostra tenutasi poi (1999) al Salon des Expositions dell'Hôtel de Ville du Lavandou (Var – Côte d'Azur, Francia). E' del 2001 la mostra 'Situations IV: Itinéraire de quatre artistes Italiens' al Museo di Bormes les Mimosas. Affascinato dalle luci del Midi come tanti artisti del ‘900, si trasferisce a Le Lavandou per molti mesi all'anno, dove si apre l'ultima intensissima stagione creativa, feconda di opere di felice invenzione. Sue opere si trovano in collezioni private e Musei in Italia, Grecia, Francia

Immagine: Menadi e Tyadi danzanti, 1995 - tecnica, cm. 68x50

dal 16 luglio all'8 agosto 2004

vernissage: 15 luglio 2004 - ore 18

orari: tutti i giorni dalle 10, 30 alle 12,30 e dalle 17 alle 19, 30

Sala 'G. Coletti' di Tai-Pieve di Cadore (Dolomiti-Bl)

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