La mostra raccoglie una ventina di opere dell'artista milanese, dipinte tra il 1999 e il 2004. Atmosfere nelle quali si confondono acqua, terra e cielo caratterizzano i dipinti di Spadari, costruiti con una accurata scelta cromatica, declinata in un segno che lascia intravedere il gesto e il pensiero.
TERRE EMERSE
Dipinti 1999 – 2004
A cura di Maurizio Giufrè
Inaugurazione sabato 17 luglio 2004
La mostra raccoglie una ventina di opere dell’artista milanese, dipinte tra il 1999 e il 2004.
L’esposizione, curata da Maurizio Giufrè, è stata organizzata da Guido Spaini, in collaborazione con il Comune di Zavattarello, che intende così continuare, dopo il successo della mostra di Mimmo Rotella nel 2003, la conoscenza e la valorizzazione dell’arte contemporanea italiana.
L’ossessiva ricerca formale porta Spadari a una pittura gestuale che si muove in equilibrio tra astrazione e figurazione, un equilibrio giocato sugli opposti binari del violento incrocio di colore, steso con forza a più strati sulla tela, e una massa nera smaltata – contrappunto al gesto pittorico – che diventa la zona ferma della composizione e che nel suo profilo ricorda la sagoma di una montagna, di una costa, la linea dell’orizzonte. Atmosfere nelle quali si confondono acqua, terra e cielo caratterizzano i dipinti di Spadari, costruiti con una raffinata scelta cromatica, declinata in un segno che lascia intravedere il gesto e il pensiero dell’artista.
Alessandro Spadari (Milano 1969), figlio d’arte, si iscrive nel 1993 all’Accademia di Brera. Qui comincia però a studiare scenografia, convinto che la pittura non si possa insegnare né imparare, ma già dal primo anno inizia a dipingere. Inizialmente la sua opera è fortemente influenza da quella del padre Giangiacomo, finché compie una radicale svolta verso l’astrazione che lo allontana dal precedente mondo figurativo.
Intorno al genere paesaggistico che si fa più serrata la ricerca di Alessandro Spadari. Affondando le radici quindi in una tradizione pittorica antica e particolarmente significativa nel panorama lombardo, l’impegno di Spadari è quello di ricostruire una scena primitiva. Per far ciò inventa un mondo che con l’altro mantiene solo l’illusione e la seduzione dei nomi. Nelle sue opere, spesso di grande formato sullo sfondo emerge sempre una grande massa nera, un’emergenza che rappresenta l’oggetto che lo affascina. Ma non è dato però sapere se quelle terre emerse rimandino a luoghi conosciuti oppure no, oppure se delineino profili marini o terrestri.
Immagine: Alessandro Spadari, Liguria, 2002
Tecnica mista su tela, 130 x 180
Per informazioni:
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Castello di Zavattarello
Zavattarello (PV)
Orario:
Domenica e festivi dalle 14.30 alle 18.30. Gli altri giorni su appuntamento.
Ingresso libero