Sculture, grafica, pastelli. Nelle sculture, nei suggestivi teatrini bronzei, nei dipinti, nei disegni, nell'intensa opera incisoria di Antonietta Viganone ricorre insistente, veicolo di polisemiche valenze, il richiamo all'albero: al gelso in particolare, e segnatamente alla sua 'testa', la porzione alta del tronco, al dipartirsi dei rami.
Nelle sculture, nei suggestivi teatrini bronzei, nei dipinti, nei disegni, nell'intensa opera incisoria di Antonietta Viganone, di cui Finale Ligure ospiterà dal 24 luglio al 29 agosto 2004 una personale nella Fortezza di Castelfranco, ricorre quindi insistente, veicolo di polisemiche valenze, il richiamo all'albero: al gelso in particolare, e segnatamente alla sua 'testa', la porzione alta del tronco, al dipartirsi dei rami. A prima vista può sembrare un ceppo, ma diversa è la sua genesi, e differenti ne risultano i portati semantici. L'azione dell'uomo che la spicca è violenta, ma nel segno della continuità , della rinascita, del primo vere. Quella 'testa' è perciò anche simbolo di speranza e di fiducia nel divenire: persino di fronte alla morte stessa.
Non può stupire pertanto che quale emblema dall'eloquenza araldica Antonietta Viganone l'abbia inserita nel monumento dedicato da Finale Ligure ad un suo figlio carabiniere, il M.llo Daniele Ghigne, trucidato a Nassiriya. Inaugurato all'inizio dello scorso mese di maggio, il monumento ricorda insieme il sacrificio del giovane e la continuità della vita e dei valori, pur attraverso le lacerazioni della violenza e dell'odio.
Fortezza Castelfranco
Via Caviglia
Finale Ligure (SV)