La ricerca di forme e volumi nella loro pura essenza di elementi vitali mostra la predisposizione del giovane artista per la elaborazione del corpo come energia.

La ricerca di forme e volumi nella loro pura essenza di elementi vitali mostra la predisposizione del giovane artista per la elaborazione del corpo come energia.
Dido ha uno stile personale ben marcato, nelle sue opere appare costante la scoperta del valore estetico della forma: dalla semplice bellezza femminile dall'aspetto sensuale e affascinante, misterioso, dirige lo sguardo verso la corporeità intesa come energia dei volumi e del movimento come "natura femminile", forma vivente vibrante colta nella sua rivelazione primordiale e allo stesso tempo ideale. Le sue figure hanno una particolare forza espressiva che nasce dalla potenza vitalistica, dalla turgidezza muscolare coniugata nell'astrazione dello spazio.
Nelle sue tele il corpo femminile si riflette per ritornare alla materia primigenia, pulsante e viva, come forma che cresce e diviene, si sviluppa in ondulazioni, si espande e si comunica come un essere vivente autonomo. Una policromia ben studiata nel gioco dei contrasti sapientemente utilizzati dove le geometrie di fondo sottolineano le forme sinuose, la dolcezza e l'aggressività delle pose plastiche facendo vivere la figura femminile nella duplice dimensione di nota e chiave di violino, armonia e dissonanza. L'originalità dei suoi lavori sta nel divenire evolutivo della rappresentazione del corpo femminile dove le implicazioni sensitive, psicologiche che qualificano il naturale funzionamento corporale vengono poste allo stesso livello delle condizioni metafisiche, intellettive e logico-razionali che conformano la psiche annullandone le antinomie. Dido non si riferisce alla forma antropomorfa come codice referente ma come linguaggio d'autoespressione.
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