L'esposizione si propone di illustrare la ricchezza della cultura figurativa dell'artista toscano Libero Andreotti attraverso una serie di confronti con straordinarie opere di pittori e scultori italiani e stranieri, in alcuni casi mai visti prima a Firenze. La mostra è, infatti, arricchita dal prestito di dipinti e sculture provenienti da alcuni fra i più importanti musei europei (Parigi, Berlino, St. Germain-en-Laye, Montauban), nazionali (Roma, Firenze, Genova, Milano, Torino, Venezia, Pescia) e da numerose collezioni private.
La cultura europea di Libero Andreotti.
Da Rodin a Martini.
L'esposizione si propone di illustrare la ricchezza della cultura figurativa dell'artista toscano Libero Andreotti attraverso una serie di confronti con straordinarie opere di pittori e scultori italiani e stranieri, in alcuni casi mai visti prima a Firenze. La mostra è, infatti, arricchita dal prestito di dipinti e sculture provenienti da alcuni fra i più importanti musei europei (Parigi, Berlino, St. Germain-en-Laye, Montauban), nazionali (Roma, Firenze, Genova, Milano, Torino, Venezia, Pescia) e da numerose collezioni private.
Promossa dal Museo Marino Marini e dalla Banca Toscana nell'ambito del progetto Memoria del Novecento/Arte d'oggi - progetto che ha visto la realizzazione della personale di Luca Pancrazzi (aprile/maggio 2000) -, la mostra è curata da Silvia Lucchesi e Claudio Pizzorusso. Presenterà oltre 80 opere di Andreotti, tra sculture, disegni e illustrazioni, che verranno avvicinate a circa 50 capolavori di artisti tra i quali Auguste Rodin, Medardo Rosso, Rembrandt Bugatti, George Minne, Paul Troubetzkoy, Émile Bourdelle, Aristide Maillol, Ernesto De Fiori, Wilhelm Lehmbruck, Maurice Denis, Oscar Ghiglia, Felice Carena, Ferruccio Ferrazzi, Arturo Martini, Gio Ponti. Tali accostamenti riveleranno la complessità della vicenda plastica dello scultore toscano nella quale confluirono memorie e suggestioni di esempi figurativi antichi e moderni.
Concepita in nove sezioni che indagheranno i vari momenti dell'attività di Andreotti, la mostra procede attraverso un originale percorso espositivo à rebours risalendo a ritroso nel tempo, dall'ultimo periodo (1926-33) al momento giovanile (1898-1908). Si potranno ad esempio ammirare il gruppo di Affrico e Mensola (1932) della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e l'Orfeo che canta (1930) della Galleria d'Arte Moderna di Genova, considerati capolavori della scultura italiana del Novecento, accanto ai bronzi dell'Âge d'airain di Rodin (Parigi, Musée Rodin), del Cycliste di Maillol (Musée d'Orsay), della Pensierosa di Lehmbruck (Duisburg, Lehmbruck Museum).
Attraverso simili confronti in parallelo, i temi più propriamente biografici andreottiani si intrecceranno con gli aspetti più ampi delle ricerche contemporanee dell'arte europea: le ultime modernissime opere di Andreotti che aprono la strada su cui si porranno protagonisti come Arturo Martini e Marino Marini, l'insegnamento, le difficoltà di misurarsi con l'attività monumentale, l'arte sacra, il quattrocentismo e il cézannismo, il tema della danza ispirato dal successo dei balletti russi, la sua attività nel campo delle arti applicate e la collaborazione con Gio Ponti per la Manifattura Richard Ginori, il simbolismo e l'impressionismo, infine l'attività di illustratore e la caricatura.
Il catalogo della mostra, edito da Silvana Editoriale, contiene un'ampia nota biografica sullo scultore, una nota introduttiva di Raffaele Monti e saggi critici di Annarita Caputo, Giovanna De Lorenzi, Alessandra Giannotti, Laura Lombardi, Silvia Lucchesi, Claudio Pizzorusso, Sergio Rebora e Giovanna Uzzani.
Inaugurazione: giovedì 12 ottobre 2000, ore 17:30.
Orario: 10-13, 15-18 (estate 16-19). Chiuso il Martedì.
Museo Marino Marini,
chiesa sconsacrata di San Pancrazio,
piazza San Pancrazio,
Tel: 055 219432