Scuderie Aldobrandini
Frascati (RM)
piazza Guglielmo Marconi, 6
06 9417195 FAX 06 9417195
WEB
Lilith
dal 18/9/2004 al 24/10/2004
06 94184251

Segnalato da

Concerto d'Arte Contemporanea




 
calendario eventi  :: 




18/9/2004

Lilith

Scuderie Aldobrandini, Frascati (RM)

L'esposizione presenta una sorta di collezione da cui emerge l'aspetto femminile della creazione, dalla vena piu' concettuale ad una sensibilita' piu' soft. La mostra esplora il modo tutto femminile di raccontare la vita con provocatoria e acuta ironia. Il lavoro della donna artista indaga con rigore il rapporto ambiguo tra vita e arte, tra quotidianitàa' e creativita', tra dimensione domestica e valenza universale, tra sacro e profano.


comunicato stampa

Associazione Culturale Concerto d’Arte Contemporanea
Scuderie Aldobrandini per l’arte

Regione Lazio – Assessorato alla Cultura, Spettacolo, Turismo e Sport
Provincia di Roma – Assessorato alle Politiche Culturali
Comune di Frascati – Assessorato alle Politiche Culturali

Con il Patrocinio del Ministero dei Beni e le Attività Culturali e
Azienda di Promozione Turistica della Provincia di Roma


Lilith. L’aspetto femminile della creazione.
A cura di Maria Luisa Trevisan. Organizzazione: Rosetta Gozzini.

Carla Accardi, Karin Andersen, Donatella Berra, Ariela Böhm, Giovanna Bolognini, Enrica Borghi, Julia Bornefeld, Louise Bourgeois, Tania Bruguera, Greta Correani, Marlene Dumas, Stefania Fabrizi, Giosetta Fioroni, Vered Gamliel, Alessandra Giovannoni, Nan Goldin, Cristina Gori, Debora Hirsch, Silvia Levenson, Maria Micozzi, Barbara Nahmad, Shirin Neshat, Anna Onesti, Carol Rama, Natalia Resmini, Maria Grazia Rosin, Sarah Seidmann, Kiki Seror, Cindy Sherman, Hana Silberstein, Kiki Smith, Maria Pia Fanna Roncoroni, Elena Luminita Taranu, Alessandra Urso, Jenny Watson.

Inaugurazione domenica 19 settembre 2004 ore 11.30 con un saluto del premio nobel Rita Levi Montalcini.

Lilith, archetipo del femminino, preesistente ad Eva, fatta della stessa sostanza di Adamo ma, poiché non accettò di sottomettersi a lui, fu cacciata e, dotata di ali, potè così volare via. Un brano dello Zohar racconta che Lilith è nata in eclissi di luna, come a segnare un’esistenza nel buio totale e simbolicamente nel male. Condannata a vagare di notte e a nascondersi, trovava rifugio dentro la corteccia degli alberi. Nel III secolo questo mito era noto in una forma un po’ diversa, senza rapporto con il motivo demoniaco. Si parlava della “prima Eva”, e Caino e Abele avrebbero litigato per il possesso di questa donna creata indipendentemente da Adamo e che quindi non era loro parente, dopo di che Dio l’avrebbe di nuovo trasformata in polvere. Provocante, avvenente, libera e autonoma, e quindi presenza costante negli incubi dell’intero Oriente antico, Lilith rientra comunque anch’essa – scrive Giulio Busi - nel piano divino come elemento regolatore del cosmo con una funzione essenziale nel teatro del mondo: quella di stimolare il desiderio sessuale.

Lilith è dunque una di quelle figure mitologiche che, seppure antichissime (ne abbiamo testimonianza da ben ventottosecoli) conserva una stupefacente modernità, in quanto non è confinabile ai soli ambiti archetipico-culturali, ma investe anche aspetti sociologici del mondo contemporaneo. Lilith rappresenta la più arcaica delle divinità ambigue dell’area del Mediterraneo. Demone eterea, seduttrice, divoratrice e notturna, Lilith incarna gli aspetti negativi ed oscuri della Grande Dea: madre al contrario e perversa amante. I suoi abbracci soffocano, i suoi baci divorano e i suoi amplessi sono incestuosi e presentano una forte attrazione per ciò che virulento, terribile e orrendo.
Pittori e scultori, scrittori e poeti, profeti e maghi, hanno descritto in molte maniere la sua immagine che prende ora le sembianze del leone, dell’aquila, del serpente, della civetta, del cavallo, e del pesce.
Di recente la figura di Lilith è stata assurta a simbolo culturale di emancipazione della donna e di eguaglianza con il maschio, diventando la chiave di lettura della presente realtà. Nella misura in cui l’uomo cerca inconsciamente di riattivare nei prodotti delle sue culture le relazioni archetipiche, si trova dinanzi alle stesse ambivalenze – aggressività e sottomissione – che ha nei confronti della madre, quale primo oggetto del desiderio. Lilith così appare un simbolo assai attuale, che rappresenta in generale l’angoscia della civiltà ed in particolare incarna quella dell’età contemporanea, in cui le donne hanno preteso un ruolo diverso, e tra le prime sono state proprio le artiste, conquistando in questi ultimi anni la scena centrale dell’arte contemporanea. Esse mostrano una forza ed una energia creativa, da una parte particolarmente dirompente che sborda da una parte nella provocazione, dall’altra in una creatività dall'accento più poetico e narrativo, esprimendo forse quella tendenza più tipicamente femminile.
L'esposizione presenta una sorta di collezione da cui emerge l’aspetto femminile della creazione, dalla vena più concettuale ad una sensibilità più soft. La mostra esplora il modo tutto femminile di raccontare la vita con provocatoria e acuta ironia. Il lavoro della donna artista indaga con rigore il rapporto ambiguo tra vita e arte, tra quotidianità e creatività, tra dimensione domestica e valenza universale, tra sacro e profano. Sono sfiorati con apparente leggerezza e giocosa provocazione temi non facili per il continuo rischio del luogo comune, come l'identità femminile, il suo ancestrale legame con i rituali legati alla conservazione della specie.
La mostra prende in considerazione tra i diversi aspetti della femminilità, in particolar modo quello più provocatorio perché atto a scuotere le menti, a stimolare l’impegno sociale, a sollevare la discussione su temi scottanti quali guerre di religione, conflitti interetnici, discriminazioni, diseguaglianze, ingiustizie e violenze di ogni tipo, verso le quali la donna s'indigna per prima, essendo custode della vita. Contro tali contingenze avverse la donna, quale forza generatrice, ha sempre dovuto combattere per difendere la sua specificità femminile di madre, moglie, compagna, educatrice, ecc., e poter così proteggere i più piccoli e i più deboli. Da qui emerge il pensiero femminile che – diversamente da quello maschile - è un pensiero contestuale, in quanto si estende in tutte le direzioni e tiene conto di molte situazioni contemporaneamente.
L’esposizione a cura di Maria Luisa Trevisan presenta artiste italiane e straniere di livello internazionale con opere di pittura, scultura, fotografia, installazioni ambientali e video che mostreranno a tutto tondo il “femminino”, quale aspetto proprio della donna - visto come archetipo della vita - ambiguo, contraddittorio, sfuggente e perciò difficile da esplorare, soprattutto per il fatto che è spesso stato raccontato dall’uomo, il quale ne ha dato – ne “L’eterno femminino” - un’immagine idealizzata, parziale, falsa e deviante, che non rende affatto l’idea della complessità dell’universo femminile.

Nell'immagine un'opera di Karin Andersen

Nell’ambito della mostra si organizza un concerto per pianoforte e voce recitante presso l’auditorium delle Scuderie Aldobrandini con Maria Monti – attrice, Agata Lombardo - cantante mezzo soprano, Natalia Mogilevskaia – pianista.

Sponsor: Consorzio'' COSME, Consorzio Tutela Denominazione Frascati

Progetto mostra, cura della mostra e del catalogo: Maria Luisa Trevisan
Organizzazione: Rosetta Gozzini
Ufficio stampa istituzionale: Comune di Frascati
Ufficio stampa internazionale, coordinamento organizzativo, segreteria mostra, progetto allestimento: Concerto d'Arte Contemporanea – Tobia Ravà
Immagine: Cristina Gori

Sarà pubblicato un catalogo bilingue italiano-inglese della mostra contenente il racconto Lilith, scritto da Primo Levi nel 1981, testi storico-critici di Rita Levi Montalcini, Maria Luisa Trevisan, Giovanni Carlo Sonnino, Liviana Gazzetta, biografie delle artiste e le immagini a colori delle opere.


Concerto d’Arte Contemporanea, Dorsoduro 2301/C – 30123 Venezia, tel. 041/2770921 e via Roma 109 35040 Sant’Elena (PD) fax 0429/690004.

Comune di Frascati – ufficio stampa, P.zza Marconi 3 , Frascati (Roma) tel. 06/94184272

Orario mostra: dal martedì - venerdì 10,00 - 18,00 sabato, domenica e festivi 10,00 - 19,00 Lunedì chiuso

Frascati (RM)
Scuderie Aldobrandini
via Marconi, 6

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