L'artista propone una nuova serie di sculture, i Bottari, che gia' a partire dal 1992 hanno assunto un ruolo fondamentale e costante nella sua ricerca artistica. I Bottari (in italiano 'fagotti') sono la rappresentazione piu' efficace e sintetica dell'atto del cucire, di materna memoria: nessun artificio e nessun accessorio sono ammessi, ma solamente tessuto, dentro e fuori, contenitore e contenuto. Queste sculture rimandano chiaramente alla dimensione del viaggio e alla migrazione globale
"Bottari is an abstraction of a personage, an abstraction of society and history and that of time and memory. It is past, present and future" Kimsooja.
Per la sua personale alla Galleria Raffaella Cortese, che segue quella recentemente organizzata al PAC di Milano, Kimsooja sceglie di creare una nuova serie di sculture, i Bottari, che già a partire dal 1992 hanno assunto un ruolo fondamentale e costante nella sua ricerca artistica.
I Bottari (in italiano "fagotti") sono la rappresentazione più efficace e sintetica dell'atto del cucire, di materna memoria: nessun artificio e nessun accessorio sono ammessi, ma solamente tessuto, dentro e fuori, contenitore e contenuto.
I tessuti occupano una posizione fortemente simbolica all'interno della cultura coreana: sono usati per fasciare i bambini appena nati, per celebrare i matrimoni e per avvolgere i defunti. Nei Bottari la parte esterna dell'involto è sempre un copriletto matrimoniale coreano, coloratissimo e preziosamente ricamato per gli sposi in segno di augurio; la parte interna, protetta e nascosta da questa stoffa mitica, è costituita da indumenti usati e dismessi, arrotolati insieme in inedite relazioni.
Il Bottari è un po' come la pelle, che conserva fra le pieghe quello che può essere letto come il suo vissuto. Ma "il corpo è il più complicato dei Bottari" afferma l'artista.
Queste sculture rimandano inoltre chiaramente alla dimensione del viaggio e alla migrazione globale. A questo proposito ricordiamo la performance del 1997 "Cities on the move - 2727 kilometers Bottari truck": per undici giorni Kimsooja attraversa città e villaggi della Corea a bordo di un camioncino carico di Bottari, che espone poi alla Biennale di Venezia del 1999.
Kimsooja nasce nel 1957 in Taegu, Corea. Ha studio e casa a New York, ma non si considera legata a questo luogo fisico: il sentimento di appartenenza dell'artista genera solo dall'impegno artistico. Per questo vive in perenne movimento da un paese all'altro e comunica attraverso un sito web ( http://www.kimsooja.com ), che è luogo privilegiato di dialogo sui principali temi della contemporaneità legati all'arte.
Mostre personali selezionate:
2004
Conditions of Humanity, Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano
Conditions of Humanity, museum kunst palast, Düsseldorf
59th Minute, Creative Times, Times Square, New York
2003
Conditions of Humanity, Musée d'Art Contemporain, Lyon
Mandala: Zone of Zero, The Project, New York
2002
A Mirror Woman, Peter Blum, New York
A Laundry Woman, Kunsthalle, Wien
2001
A Needle Woman, PS1/MOMA, New York
A Needle Woman, Kunsthalle, Bern
Inaugurazione: venerdì 8 Ottobre 2004 ore 18 - 21
Galleria Raffaella Cortese Via Stradella 7 20129 Milano Italia
orario: da martedì a sabato ore 15 - 19.30 e su appuntamento