Quello che le opere dell'artista intendono comunicare e' l'assoluta straordinarieta' delle piccole cose normali che proprio perche' tali e sotto gli occhi di tutti sono spesso ignorate, 'cancellate' dall'attenzione comune.
Incontri
Opening giovedì 21 ottobre ore 19,00
Il paesaggio marino, con la sua spiaggia e la luce accecante del sole, è la location privilegiata per incontri imprevisti con
oggetti smarriti o gettati sulla sabbia o nell'acqua e casualmente trovati dall'artista che li elegge a protagonisti assoluti
delle sue storie. Carte di caramelle si affiancano a un galleggiante di rete o a tappi di bottiglia, un relitto di barca si
avvicina a un secchiello o a un giocattolo rotto, conchiglie sono compagne di formine di plastica colorata, un pezzo di
legno corroso dalla salsedine fa bella mostra di sé accanto a vetri rotti o a buffi pupazzetti... C'è qualcosa di magico e
allo stesso tempo di familiare, in questi reperti salati, vivacizzati dalla luminosità straordinaria che solo il mare riesce ad
avere, quasi la producesse esso stesso .Emanuela la ricrea mirabilmente anche quando le sue composizioni si nascondono
al colore e quando si trasformano in fantasmi lontani attraverso un originale uso della tecnica del graffio.
Questa modalitÃ
vela i contorni della raffigurazione, sottrae definizione al disegno, attenua la percezione della composizione attraverso la
scarnificazione dell'immagine che deriva in parte dall'esperienza che l'artista ha fatto con la tecnica dell'incisione.
Qualsiasi sia la tipologia della registrazione di cose concrete portata sulla superficie pittorica dall'artista, la prospettiva
scelta è sempre "dall'alto": gli oggetti sono infatti guardati da un punto di vista soggettivo ma allo stesso tempo come
normalmente poterebbero essere visti da ognuno di noi. L'occhio dell'artista mischia le carte immergendo questo realismo
in un clima surreale ottenuto attraverso una sospensione spaziotemporale. Quello che queste opere riescono a
comunicarci è l'assoluta straordinarietà delle piccole cose normali che proprio perché tali e sotto gli occhi di tutti sono
spesso ignorate, "cancellate" dall'attenzione comune. Sono però restituite alla vita grazie allo sguardo privilegiato dell'arte
che le nota, le raffigura, ne scorge la sottile bellezza, l'efficacia delle associazioni tra loro. L'ulteriore passaggio, quasi
obbligato, per Emanuela, è che questi reperti sono resi partecipi di una nuova esistenza e caricati di nuovo senso.
Cosa
che le mini-installazioni seriali a corredo della mostra ci indicano con evidenza quasi disarmante, ricostruendo
tangibilmente gli "incontri" e costringendoci ad un rapporto concreto con essi e con l'emozionalità dell'artista; insomma,
portandoci a fare un'esperienza diretta. Questo è, in fin dei conti, quello che in seconda battuta provoca -o dovrebbe-
l'arte: una nuova esperienza attraverso interrogativi, destabilizzazione, analisi della realtà da altri punti di vista.
BARBARA MARTUSCELLO
Spazioespanso via dei Bergamaschi 60 Roma 06 97842793