Alberto Castelli. Le persone sono pretesti che Castelli assume come spinte a costruire una dimensione figurale che fonda reale, virtuale e artificiale; da uno sfondo illuminato in maniera fredda il ritratto aggetta, esaltando la fissita' dello sguardo. Nella scultura di Marco Cornini classicita' e contemporaneita' si fondono in esiti che reclamano per se' il titolo di originalita', dato il modo con cui sanno coniugare il rigore di una costruzione spaziale, imperniata sui percorsi di un'osservazione analitica del reale, e l'immagine derivata da reperti iconografici massmediali, dalle pagine delle riviste in carta patinata soprattutto.
PROGETTO 2004
PRESENZE SIGNIFICATIVE
DELL'ARTE CONTEMPORANEA ITALIANA
Città di Tolmezzo
Assessorato alla Cultura
Provincia di Udine
Assessorato alla Cultura
Personale di
ALBERTO CASTELLI
a cura di Enzo Santese
L'artista torinese mummifica la figura in una temperie fredda, quasi isolandola in un contesto temporale del futuro. I volti parlano il linguaggio di una distanza marcata da una sensibilità espressiva collegata al motivo quotidiano dell'affetto e del sentimento. I personaggi si collocano in una luce algida che esalta vieppiù il loro distacco dalla contemporaneità ; eppure sembra che vi appartengano appieno per quel loro modo di atteggiarsi, tipico di chi è consapevole di farsi riprendere. In effetti le persone sono pretesti che Castelli assume come spinte a costruire una dimensione figurale che fonda reale, virtuale e artificiale; da uno sfondo illuminato in maniera fredda il ritratto aggetta, esaltando la fissità dello sguardo. Le suggestioni assorbite dal mondo della pubblicità , promossa in rotocalchi di grande tiratura, si sedimentano in una luce spettrale che produce un'inquietante fissità . A volte le immagini sembrano il risultato di ritagli dalle riviste di moda e inserite in un ambito concettuale diverso, proprio perché mantengono una sostanziale estraneità a se stesse prima che al mondo a cui si riferiscono. Da questo punto di vista la pittura di Castelli è enigmatica, con una carica di problematismo dissimulata da una maschera abbacinata da una luminosità diffusa.
nell'immagine: 'night must fall', 2004.
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Personale di
MARCO CORNINI
a cura di Enzo Santese
Nella scultura di Marco Cornini classicità e contemporaneità si fondono in esiti che reclamano per sé il titolo di originalità , dato il modo con cui sanno coniugare il rigore di una costruzione spaziale, imperniata sui percorsi di un'osservazione analitica del reale, e l'immagine derivata da reperti iconografici massmediali, dalle pagine delle riviste in carta patinata soprattutto. La verticalità dei corpi acquista saldezza nell'appena accennata divaricazione delle gambe, che proiettano nella loro perfezione anatomica e credibilità esistenziale la figura in una dimensione straniata, in un'espressione perduta nell'orizzontalità dello sguardo. Interessante è il materiale usato da Cornini: crete diverse a seconda che vengano poste a significare l'incarnato o le parti del corpo e del vestito, modellate secondo un fare classico e cotte. Per le trasparenze il materiale, sempre lo stesso, viene usato liquido; ciò consente all'artista di ottenere effetti di assoluta seduzione. Così le figure spesso paiono reclamare interlocutori potenziali che abbiano con loro un rapporto visivo di comunicazione, nel silenzio di frequenze assegnate di volta in volta alle opere.
Apertura: 10.30 - 12.30 / 17.00 - 19.00, chiuso il martedi
Inaugurazione sabato 23.10.04 ore 18,30
Cataloghi in mostra
ORGANIZZAZIONE: Galleria d'Arte NUOVA ARTESEGNO, Borgo Grazzano 5, 33100 UDINE. T +39.0432.512642 +39.0432.234852
PALAZZO FRISACCO, Tolmezzo - UDINE Italy