Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI
Roma
via Guido Reni, 4a
06 3210181 FAX 06 32101829
WEB
Due mostre
dal 3/11/2004 al 6/2/2005
06 3202438 FAX 06 3221579
WEB
Segnalato da

Mariangela Carroccia - L'agenzia




 
calendario eventi  :: 




3/11/2004

Due mostre

Museo nazionale delle arti del XXI secolo - MAXXI, Roma

La prima e' dedicata all'opera di Stefano Arienti, la seconda all'installazione 'Where is our place?' degli artisti Ilya e Emilia Kabakov. La ricerca di Arienti affronta molti temi legati al complesso sistema della visione nella convinzione che la pratica artistica possa contribuire a risvegliare le percezioni sopite dalla sovraesposizione agli stimoli a cui siamo sottoposti. Le oltre 60 opere scelte per l'occasione offrono un quadro organico dell'attivita' dell'artista, dai primi esempi del 1983 fino ad opere pensate appositamente per l'esposizione. Parallelamente, nelle altre suite del museo i Kabakov costruiscono un museo irreale allestendo contemporaneamente due spazi scenici che contrastano tra loro: uno contemporaneo, l'altro ambientato nella seconda meta' dell'800. In quest'ultimo i visitatori sono rappresentati sotto forma di figure giganti che il pubblico puo' vedere solo dalla cintola in giu' perche' i loro busti, cosi' come la porzione superiore delle tele con pesanti cornici dorate, scompaiono oltre il soffitto dello spazio espositivo


comunicato stampa

DARC - Direzione generale per l'architettura e l'arte contemporanee
e
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo

presentano

STEFANO ARIENTI
ILYA e EMILIA KABAKOV

L'arte contemporanea va in scena a Roma al MAXXI - Museo Nazionale delle arti del XXI secolo con due mostre, inaugurate dal Ministro Giuliano Urbani e dal Direttore generale della DARC Pio Baldi che apriranno al pubblico il 5 novembre 2004. La prima mostra è dedicata all'opera di Stefano Arienti, la seconda all'installazione "Where is our place?" degli artisti Ilya e Emilia Kabakov.

La mostra Stefano Arienti, a cura di Anna Mattirolo, è realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, dove verrà presentata dal 24 marzo all'8 maggio 2005. Allestita in tre suite del MAXXI, è una tra le selezioni più significative della produzione dell'artista. La ricerca di Stefano Arienti affronta molti dei temi legati al complesso "sistema della visione" nella convinzione che la pratica artistica possa contribuire a risvegliare le percezioni sopite dalla sovraesposizione agli stimoli a cui siamo sottoposti. In tal modo si rivolge allo spettatore coinvolgendolo in un processo mentale indipendente critico e consapevole.
Attivo dal 1983, Arienti utilizza e manipola materiali di uso comune sperimentando ed elaborando di volta in volta tecniche e metodologie inedite. Piegando, traforando o bruciando la carta, cancellando testi ed immagini, ricalcando stoffe e fotografie l'artista lascia entrare il pubblico nel suo mondo dominato da atti apparentemente ripetitivi, gesti ludici presi in prestito dai bambini, dalla leggerezza e dal gioco.
Le oltre 60 opere scelte per l'occasione offrono un quadro organico dell'attività di Arienti, dai primi esempi fino ad opere pensate appositamente per l'esposizione. Ne esce uno spaccato della complessa personalità di un artista versatile che ha saputo reinventare in modo efficace il proprio linguaggio diventando uno dei punti di riferimento dell'arte italiana degli ultimi venti anni.

La mostra al MAXXI comprende Copertine italiane, Il tempo considerato come una spirale di pietre semipreziose, Oggi sposi (una raccolta di 500 oggetti tra annunci di matrimoni e striscioni appesi per gli sposi nelle strade di provincia di tutto il territorio nazionale), Puzzle, Pongo, Traforati, Turbine offrendo una visione esaustiva dell'opera di questo artista che sperimenta ogni possibile potenzialità dei materiali che decide di elaborare.

Parallelamente, nelle altre suite del MAXXI Ilya e Emilia Kabakov presentano "Where is our place?" mostra curata da Paolo Colombo e co-prodotta dal MAXXI con la Fondazione Querini Stampalia di Venezia (che ha ospitato la medesima esposizione in concomitanza con la 50esima Biennale di Venezia nel 2003), il Mori Art Museum di Tokyo (29 maggio - 19 luglio 2004) e Les Abattoirs di Tolosa (che presenterà l'installazione nella primavera del 2005).
Ilya e Emilia Kabakov costruiscono un museo irreale all'interno del MAXXI, allestendo contemporaneamente due spazi scenici che contrastano tra loro: uno contemporaneo, l'altro ambientato nella seconda metà dell'Ottocento. In quest'ultimo, i Kabakov rappresentano i visitatori sotto forma di figure giganti che lo spettatore può vedere solo dalla cintola in giù, poiché i loro busti così come la porzione superiore delle tele con pesanti cornici dorate, scompaiono oltre il soffitto dello spazio espositivo del Museo.

In occasione delle mostre verrà presentata la rassegna di video VIDEOARC architettura in video che illustra la produzione di documentari dedicati ai temi dell'architettura realizzati dalla DARC nel corso dell'attività del MAXXI architettura, dal 2002 al 2004.

Il catalogo della mostra Stefano Arienti è edito da 5 Continents Editions (Milano).
Il catalogo della mostra Ilya e Emilia Kabakov "Where is our place?"
è edito da Palombi Editori (Roma).
Con i cataloghi delle due mostre prende avvio la nuova collana editoriale OPERA DARC diretta da Pio Baldi.

Immagine: Stefano Arienti, Ciliegio e tulipani, 1991-93. Manifesto parzialmente cancellato montato su pannello 96x104 cm. Courtesy dell'artista

La mostra Stefano Arienti è prodotta in collaborazione con la
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Conferenza stampa: 4 novembre ore 12,30

Inaugurazione: 4 novembre 2004, ore 18.00

MAXXI- Museo nazionale delle arti del XXI secolo
Via Guido Reni 2, 00196 Roma
Orario: dal martedì al venerdì dalle ore 14 alle 19 sabato e domenica dalle 11 alle 19 (chiuso il lunedì)

Ufficio Stampa
Francesca Martinotti l'agenzia - risorse per la comunicazione Tel. 06 80692424, Fax 06 80692424

Relazioni istituzionali e Comunicazione DARC
Lorenza Bolelli Tel. 06 58434850 Fax 06 58434856

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