Casa De Blasi
Casarano (LE)
contrada Caselle, strada prov.le Casarano-Maglie

Visite domiciliari
dal 30/10/2004 al 31/10/2004

Segnalato da

Xlavio


approfondimenti

Fernando Schiavano



 
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30/10/2004

Visite domiciliari

Casa De Blasi, Casarano (LE)

Terza mostra-evento parte del progetto ideato dall'artista salentino Fernando Schiavano (Xlavio): il percorso arriva in campagna da Luciano De Blasi. In 'Visite domiciliari presso abitazioni private - i luoghi del sociale' l'incontro si colloca in un luogo privato ed e' concepito come un dialogo con la realta' pubblica e tra l'artista ed un emblematico personaggio legato alla comunita' locale sottoposto ad alto rischio di emarginazione


comunicato stampa

La Casa di Luciano De Blasi
Visite domiciliari presso abitazioni private - i luoghi del sociale
A cura di Fernando Schiavano (Xlavio)
Domenica 31 ottobre 2004 – ore 18,00

interventi:
Memorie
- La mia prima casa (mostra fotografica – giugno 1976), le foto della mostra sono di Eugenio Romano
Viaggio in Italia
- Itinerario nelle case di pena italiane
- Mappa dei tatuaggi
- Le ferite del corpo di Cristo nella statuaria sacra locale
supporti video e foto: Andrea Morgante

Terzo mostra-evento di 'Visite a domicilio', progetto ideato dall'artista salentino Fernando Schiavano, Xlavio.
Il percorso prosegue questa volta presso la campagna di Luciano De Blasi.
L'incontro si colloca precisamente in un luogo privato ed è concepito come motivo per un rapporto dialettico con la realtà pubblica e tra l'artista ed un emblematico personaggio legato alla comunità locale, sottoposto a maggior rischio di emarginazione.

Testimone del tempo
di Fernando Schiavano
Ho conosciuto Luciano De Blasi nel giugno del 1976, avrà avuto 6 o 7 anni.
Ero militante del partito comunista, segretario della federazione giovanile di Casarano e insieme a Nicola, Eugenio e Antonio avevamo organizzato un intervento in un quartiere periferico dove le famiglie vivevano da diversi mesi nelle abitazioni dello IACP senza i servizi essenziali (luce e acqua).

Arrivammo con una Renault4 di colore bianco di Antonio Fattizzo (giovane insegnante elementare) con il portabagagli colmo di fogli da disegno e una scatola di pennarelli. L’idea venne a Nicola Sansò, da poco diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, il quale pensava che bisognava dare vita a nuove prassi politiche e per questa ragione non portammo nessuna propaganda del partito.
Eugenio Romano, studente in giurisprudenza e appassionato di fotografia, cominciò a scattare le prime istantanee.
Luciano fu il primo bambino ad avvicinarsi alla nostra auto. Era il più curioso di tutti e il primo che cominciò a organizzarsi con colori e carta seguito da tutti gli altri bambini. Chiedemmo loro di disegnare la loro casa ideale. Luciano disegnava accovacciato per terra intento a colorare fittamente i bordi del grande foglio di carta.
Alcuni giorni dopo presentammo alle famiglie del quartiere i lavori dei bambini e la mostra fotografica della giornata. Però quell’intervento non piacque ai burocrati che provocò l’uscita dal partito di Nicola. Io durai un altro anno, consegnai la tessera nel 1977.

Diversi anni dopo capitai per caso nella vecchia sezione che intanto aveva cambiato sede e nome. Ci andai per nostalgia e perché dopotutto il partito, il vecchio partito, era stato come un padre che aveva svolto negli anni della mia giovinezza una funzione formativa e pedagogica. Fra un ammasso di spazzatura fatta di laceri manifesti di propaganda e vecchi ciclostilati trovai una cartelletta con le foto di quella giornata.

Con Luciano ho mantenuto rapporti sempre cordiali, improntati sul rispetto reciproco, anche quando il ragazzo – come se il suo destino fosse, fatalmente, segnato – non ha iniziato un suo personale viaggio per le case di pena di mezza Italia e che si è concluso di recente.
Ora non vi aspettate da questo incontro le risposte sui motivi che hanno spinto un bambino a fare delle scelte tragiche, né discussioni sul sistema carcerario e nemmeno le motivazioni psicologiche. Questa visita vuole solo essere l’incontro con una infanzia che non ha storia e che nessuno potrà mai raccontare. Solo Luciano sa quello che c’è da fare ora.

CASA DI LUCIANO DE BLASI
contrada Caselle
strada prov.le Casarano-Maglie
Casarano (LE)

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