Retrospective. Diverse sono le soluzioni formali del fotografo che adatta la sua visone alla ovvia diversita' dell'oggetto moda, e tuttavia leit motiv del suo lavoro sono la naturalita' e la spontaneita'. Le sue sono immagini che non sembrano costruite intellettualmente e studiate in ore di pose.
Retrospective
L’incontro con la fotografia avviene per James Moore con una modesta macchinetta Kodak che riceve in regalo a Natale, quando ha dodici anni.
E’ una nota biografica ricorrente nelle storie personali di tantissimi fotografi che diverranno professionisti di talento.
Il giovanissimo James è catturato dalla magia di poter riprendere il mondo che lo circonda, ed il suo adorato cane, dentro una piccola ‘scatola nera’. Un amico di famiglia gli insegna a sviluppare e stampare e, come lui stesso racconta, “Non avrei mai potuto immaginare che avrei dedicato la maggior parte della mia vita alla fotografia professionaleâ€.
Nel 1963, dopo esperienze nella fotografia di still life, con il desiderio di fotografare la moda, invia un portfolio di immagini a Marvin Israel, direttore artistico di Harper’s Bazaar. Ottiene il suo primo incarico da una personalità dell’editoria, dotato di una sorta di percezione subliminale nello scoprire nuovi talenti ed incoraggiarli ad esprimere la loro vera natura.
Assistente di Richard Avedon, apprende, dal grande maestro della fotografia di moda, il rigore della composizione che è caratteristica di ogni immagine di James Moore.
Però, il complesso del lavoro di Moore rivela delle particolarità assai originali: il gusto per i dettagli, ripresi in close up, in immagini dinamiche; altri lavori sembrano, piuttosto che fotografie di moda, snap shots di un fotogiornalista, abile nel ritrovare situazioni ambientali misteriose, al limite dell’inquietante evento; in altre immagini, ancora, l’astrazione, e il gioco delle ombre, trasporta in visioni quasi oniriche.
Diverse sono le soluzioni formali di James Moore, che adatta la sua visone alla ovvia diversità dell’oggetto moda, e tuttavia leit motiv del suo lavoro sono la naturalità e la spontaneità . Immagini che non sembrano costruite intellettualmente e studiate in ore di pose.
BIOGRAFIA
Nato a New York nel 1936
Studia fotografia e design alla New School for Social Researchdi New York con Alexey BrodovitchAssistente di Richard Avedon, Lester Bookbinder, Louis Faurer e Hiro, fino al 1959 quando apre uno studio in proprio, specializzandosi in still life
Nel 1963 inizia a lavorare per Harper’s Bazaar sotto la direzione di Diana Vreeland, art director Marvin Israel. Per dieci anni collabora con la rivista che abbandona quando le nuove linee direttive soffocano la libertà creativa
Dal 1980 al 1993 dirige una casa di produzione televisiva specializzata in beuty e cosmetici. Realizza vari shorts pubblicitari
Ha insegnato alla Visual Art School, al Rochester Institute of Technology, allo Smithsonian Institute, al The Fashion Institute of Technology e al South Hampton College
Di recente ha ripreso a fotografare la moda
inaugurazione mercoledì 10 Novembre 2004
dalle ore 19.00 alle ore 21.00
orari: martedì, venerdì, sabato, domenica, ore 10.30 - 19.30
mercoledì e giovedì, ore 10.30 - 21.00
lunedì, ore 15.30 - 19.30
Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10 - Milano