Galleria Bevilacqua La Masa
Venezia
piazza San Marco, 71c
041 5207797, 041 5208879 FAX 041 5208955
WEB
Philip-Lorca diCorcia
dal 19/1/2005 al 4/4/2005
041 5207797 FAX 041 5208955
WEB
Segnalato da

Giorgia Gallina




 
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19/1/2005

Philip-Lorca diCorcia

Galleria Bevilacqua La Masa, Venezia

Photographs 1975-2003. La rassegna si propone come la prima vera retrospettiva mai realizzata sul lavoro dell'artista-fotografo prepotentemente emerso negli anni '80. 'A Storybook Life', capitolo fondante della mostra, e' il racconto di 25 anni di vita privata dell'artista, dove per privato si intende anche tutto cio' che ha a che fare indirettamente con l'ambito professionale: 76 fotografie che datano dal 1975 al 1999. Esposti anche i lavori seriali prodotti dalla fine degli anni '80 ad oggi


comunicato stampa

Photographs 1975-2003

A cura di Filippo Maggia

Giovedì 20 gennaio 2005 s'inaugura a Venezia, presso la Fondazione Bevilacqua La Masa, la mostra personale dell'artista americano Philip-Lorca diCorcia, a cura di Filippo Maggia, prodotta in collaborazione con Whitechapel Gallery, Londra, con la partecipazione del Centre Nationale de la Photographie di Parigi (ora assorbito dal nuovo Jeu de Paume); Folkwang Museum di Essen; Magasin 3, Stokholm Konsthall e Centro de Artes Visuais di Salamanca.

Questa rassegna si propone come la prima vera retrospettiva mai realizzata sul lavoro di Philip Lorca di Corcia (1953, Hartford, Connecticut), uno dei più rappresentativi artisti-fotografi del nostro tempo prepotentemente emerso negli anni ottanta e novanta.

L'artista, si diploma alla School of the Museum of Fine Arts di Boston nel 1975 ove consegue il Post Graduate Certificate l'anno successivo. Nel 1979 ottiene il Master in fotografia presso la Yale University, dove negli anni recenti ritornerà più volte come "visiting professor". Attualmente vive e lavora a New York City.

Philip-Lorca diCorcia rappresenta a pieno titolo la continuità stilistica e di sostanza di quella che oltre mezzo secolo fa venne definita street photography, approccio, questo, caro a fotografi quali Robert Frank, William Egglestone, Lee Friedlander, Robert Adams, per citarne alcuni.

Philip-Lorca diCorcia si avvicina anche a quella fotografia fatta di incursioni nella psiche umana -dall'alienazione dell'individuo nella massa alla necessità costante dell'affermazione e del riconoscimento del sé- che già nella prima parte del Novecento caratterizzò il lavoro di Walker Evans -ben evidente negli strepitosi Subway Portraits realizzati tra il 1938 e il 1941-, ispirando poi tutto il lavoro -come la serie Women are Beatiful- di un altro grande protagonista, Garry Winogrand, negli anni Settanta.

A Storybook Life, capitolo fondante di questa mostra, è il racconto di venticinque anni di vita privata dell'artista, dove per privato si intende anche tutto ciò che ha a che fare indirettamente con l'ambito professionale che tanto ha dato -quanto a esperienza e maturazione stilistica- al fotografo americano. Nelle settantasei fotografie che datano dal 1975 al 1999 ci sono gli amici, la famiglia, i viaggi e le città, ma specialmente il bello e il brutto della vita, la felicità e il dolore, la sorpresa e l'incantamento che alle volte sembra astrarre chi ci sta accanto. Temi ed elementi, questi, tutti magistralmente riversati nei lavori seriali prodotti dalla fine degli anni Ottanta ad oggi, dei quali Hustlers (1990-1992), ove si narrano le vite di giovani ragazzi di strada ritratti a Hollywood, è un esempio perfetto. In Streetwork (1993-1998) e successivamente in Two Hours (1999), diCorcia, illuminandoli con un sistema di luci stroboscopiche, fotografa gruppi di passanti o singole figure nelle strade di varie città europee e americane, isolandoli così dal contesto generale e costringendoli, loro malgrado, a divenire attori del Presente. Risultato, questo, ancora più esasperato nei grandi ritratti che compongono la recente raccolta intitolata Heads, dove la città, pur funzionando da sfondo, lascia percepire la sua inarrestabile e impersonale attività, sottolineando i ruoli che i suoi abitanti inconsapevolmente vi recitano.

Come racconta l'artista, «Le fotografie sono anti-eventi, sia perché lo ritengo interessante, sia perché desidero eliminare la maggiore attrazione della fotografia: l'offerta di un'esperienza di seconda mano. Solo chi si inganna ritiene che la realtà oggettiva può definire ciò che è reale. Io non propongo la mia opera come una definizione avanzata di realtà. (.) semplicemente sono sicuro che quello che vediamo in questo mondo è ingannevole. Mi interessa la società in generale (.). La strada non induce la gente a compartire la conoscenza di se stessa. La gente sembra chiudersi in sé, sempre meno cosciente di ciò che la circonda». (Philip-Lorca diCorcia, 1997)

Tra le mostre personali ricordiamo le esposizioni al MoMA di New York nel 1995, alla Photographer's Gallery di Londra nel 1996, al Museo Nacional Reina Sofia di Madrid nel 1998 e allo Sprengel Museum di Hannover nel 2000, prima dell'attuale itinerante in Europa. Molte le personali e partecipazioni a collettive in gallerie private di tutto il mondo.

Immagine: Philip-Lorca di Corcia DeBruce 1999

Inaugurazione 20 gennaio 2005 ore 18.30

Ufficio stampa
Giorgia Gallina

Galleria Bevilaqua la Masa
Piazza San Marco, Venezia
Orario
dalle 12.00 alle 18.00
chiuso il martedì

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