Archivio di Stato
Torino
piazza Castello, 209
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Stanze
dal 12/1/2005 al 3/2/2005
011 4321566

Segnalato da

Emanuela Bernascone




 
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12/1/2005

Stanze

Archivio di Stato, Torino

Un'esposizione che riunisce 18 opere della scultrice milanese Maria Cristina Carlini. La trilogia consente di comprendere ed apprezzare appieno il lavoro dell'artista che si esprime attraverso una grande varieta' di materiali, utilizzando di volta in volta carta, terra e ferro per declinarli nella sua intima poetica.


comunicato stampa

Maria Cristina Carlini
a cura di Carlo Franza

Maria Cristina Carlini inaugura all’Archivio di Stato di Torino il 13 gennaio alle ore 18.30.

Dal 13 gennaio al 3 febbraio 2005 Maria Cristina Carlini sarà al Complesso Monumentale di Palazzo Reale, Archivio di Stato di Torino, con Stanze, esposizione che riunisce 18 opere della scultrice milanese che ha recentemente esposto a Sant’Ivo alla Sapienza, Archivio di Stato di Roma (Tracce e luoghi, 9-30 settembre) e che sarà a Venezia al Museo Nazionale di Villa Pisani a Strà nell’autunno 2005 (Reperti).
La trilogia consente di comprendere ed apprezzare appieno il lavoro di M. C. Carlini che si esprime attraverso una grande varietà di materiali, utilizzando di volta in volta carta, terra e ferro per declinarli nella sua intima poetica.

In particolare questa tappa torinese sembra tradire l’intimità dell’artista che apre le porte delle sue stanze interiori. Impossibile non pensare ad un’altra grande artista, Virgina Woolf, e al suo romanzo A room of one’s own (Una stanza tutta per sé), dove la scrittrice denuncia quanto sia indispensabile avere un luogo tutto per sé dove ritirarsi e comprendersi, dove trovare il tempo per sondare le pieghe del proprio “io” al fine di potersi esprimere liberamente.
Maria Cristina Carlini questo luogo l’ha trovato. Frutto di una ricerca che da Palo Alto in California, dove nei primi anni ’70 ha cominciato a lavorare la ceramica, l’ha portata a Bruxelles e poi a Milano, a Brera, sede del suo primo studio nel 1978.

Con Stanze l’artista ha raggiunto il culmine della sua ricerca, ma soprattutto della sua maturità espressiva. Il curatore della mostra, Prof. Carlo Franza, commenta in catalogo: “…vivere il dentro e il fuori è stato da sempre una costante della rappresentazione-installazione della Carlini che ha supportato il suo lavoro attraverso poetiche antiche e moderne”. Un altro scrittore, Romano Guardini, ci esemplifica il concetto spaziale-emotivo del dentro/fuori quando definisce l’architettura “mondo umano”, che riconduce la vastità e la confusione in un insieme che l’uomo possa riconoscere. Se le Stanze sono dunque gli spazi interiori delle architetture quello che M. C. Carlini ha realizzato è un’architettura dell’anima; una stanza che entra in quella successiva anticipandola e portandosi appresso l’impressione della precedente. Così come ogni esperienza scaturisce dalla precedente l’artista non rinnega il bagaglio culturale del vissuto storico-artistico dell’umanità, anzi ne sottolinea l’eredità. Cos’è infatti l’opera Trinacria se non un omaggio all’antica Grecia e al modo “pubblico” di vivere gli eventi, di condividere anche i momenti più topici? Un suggerimento, forse, oppure una citazione come nei grandi paraventi che ospitano Le Georgiche, Odissea, Iliade, La Divina Commedia… Il sapere, l’esperienza dell’umanità è parte della coscienza artistica della Carlini, la base sulla quale “costruisce” la sua architettura. E come ne Le stanze di Cnosso questo vissuto soccorre l’artista e l’aiuta a non perdersi nel labirinto: come un novello Teseo, Maria Cristina Carlini ripercorre le Stanze e trova il filo che le permette di orientarsi in questa vastità di spazi fisici e mentali per trovare la propria geografia, per trovare A room of one’s own.

Cenni biografici
Maria Cristina Carlini inizia a lavorare la ceramica all’inizio degli anni ’70 a Palo Alto, California. Rientrata in Europa, dopo una prima sosta a Bruxelles, apre il suo studio a Brera, Milano.
Alterna le prime mostre a corsi di perfezionamento presso il California College of Arts and Crafts di Oakland, San Francisco, dove si avvicina alla nuova corrente artistica chiamata “New Ceramics”, ancora sconosciuta in Italia. Prosegue la propria attività espositiva in tutta Europa: Parigi, Bruxelles, Milano, Bologna, Reggio Emilia, Laveno Mombello, Angera e Bergamo.
Nel frattempo la scultrice matura la propria ricerca artistica avvicinandosi all’uso di altri materiali e così, dall’incontro tra le terre ad alta cottura e il ferro, prendono forma le sue sculture magico-totemiche. Negli anni ’90 trasferisce il suo studio in un’antica area industriale di Milano, vivace crocevia di artisti, maestri dell’alta moda e del design, video maker e pubblicitari. È in questa sede che nascono le prime sculture di grande formato che esprimono al meglio la sua visione contemporanea.
Nel ’92 è presente a Decouvertes 92, al Grand Palais di Parigi, per la Christine Colmant Art Gallery di Bruxelles e nel ’98 partecipa al Premio Sulmona. È del 2003 la sua ultima mostra presso la Galleria Arte Borgogna di Gianni Schubert, presentata in catalogo da Luciano Caramel. Nel 2004 una giuria internazionale le assegna il Premio delle Arti – Premio della Cultura per la Scultura.
Nel settembre 2004 porta Tracce e Luoghi a Sant’Ivo alla Sapienza, Roma e da novembre 2004 a marzo 2005 partecipa alla collettiva Nutrirsi con l’Arte al Museo di Antichità di Torino.
Dopo Stanze, presso l’Archivio Storico di Torino, l’artista sarà a Venezia, al Museo Nazionale di Villa Pisani a Strà nell’autunno 2005.

http://www.mariacristinacarlini.it

Ufficio Stampa
Emanuela Bernascone Tel +39 335 256829 Fax +39 011 19791935

Complesso Monumentale di Palazzo Reale
Archivio di Stato di Torino - piazza Castello 209

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