Nel suo lavoro colpisce l’intensa valorizzazione delle risorse allusive e metaforiche di materie che si presentano ancore fertili di racconti e che rinviano a orizzonti non separabili da antichi valori d’uso e a provvidenziali e benefici riti. Molto conosciute e apprezzate le sue jute, scovate in soffitte abbandonate, trattate in modo da restituire un entroterra familiare e comunitario ancora immerso in regimi di senso agricolo-pastorale
Nico Orunesu è nato a Bitti nel 1953. Ha studiato al Liceo Artistico di Cagliari e Architettura a Firenze. Da molti anni è tra i protagonisti, della ricerca artistica in Sardegna. Lavora sui materiali delle culture subalterne scavando nei sentieri di memorie non ancora diventati ricordi, attraversando tempi e luoghi ancora vivi e vitali.
Nel suo lavoro colpisce l’intensa valorizzazione delle risorse allusive e metaforiche di materie che si presentano ancore fertili di racconti e che rinviano a orizzonti non separabili da antichi valori d’uso e a provvidenziali e benefici riti.
Molto conosciute e apprezzate le sue jute, scovate in soffitte abbandonate, trattate in modo da restituire un entroterra familiare e comunitario ancora immerso in regimi di senso agricolo-pastorale, in magie e nenie antichissime che tuttavia possiedono ancora una loro esistenza e una loro urgenza.
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