Pietro Roccasalva e Shahryar Nashat. L'opera di Roccasalva, Fisheye, e' un disegno digitale da cui ha origine il video dallo stesso titolo, un'animazione in 3D che presenta l'immagine di un modellino architettonico in metallo riflettente, posizionato dentro un piatto e un copriportata dello stesso materiale, come una pupilla nel suo bulbo e la sua cavita' orbitale. I video di Shahryar Nashat, Optimism e 154 Days, focalizzano entrambi condizioni di impasse. In Optimism, una persona interrogata siede davanti a un giudice che non vediamo ma di cui sentiamo la voce. 154 Days mette in luce la condizione di pericolo in cui si muove il protagonista, alle prese con paure e ossessioni.
Pietro Roccasalva e Shahryar Nashat
4 febbraio 2005
Ore 19
Pietro Roccasalva
Fisheye, 2003-2005
disegno digitale, laser-print; cm 32 x 45
L'opera presente al quarto appuntamento di Doppia visione, Fisheye, è un disegno digitale da cui ha origine il video dallo stesso titolo, un'animazione in 3D che presenta l'immagine fissa di uno strano modellino architettonico (l'edificio "Giocondità ") in metallo riflettente, posizionato dentro un piatto e un copriportata dello stesso materiale, come una pupilla nel suo bulbo e la sua cavità orbitale. Il disegno traccia il percorso compiuto dal modellino all'interno dell'ambiente, sottolineando come il percorso sia anche un vettore, una linea di fuga, che oltrepassa la staticità degli elementi della stanza e li cuce insieme distillandone una nuova immagine.
Pietro Roccasalva è nato a Modica nel 1970. Vive e lavora a Milano. Roccasalva, selezionato per il Premio FURLA per l'arte è attulamente in mostra a Villa delle Rose a Bologna. Recentemente ha presentato negli spazi di Viafarini a Milano la personale O.H., e presso la Galleria Zero di Milano la collettiva Partoftheprocess.
Shahryar Nashat
Optimism, video digitale, 9'40"
154 Days, video digitale, 5'40"
I video di Shahryar Nashat, Optimism e 154 Days, focalizzano entrambi condizioni di impasse. In Optimism, girato dentro il Palazzo della Civiltà del Lavoro del quartiere Eur a Roma, una persona interrogata siede davanti a un giudice che non vediamo ma di cui sentiamo la voce. 154 Days, che si svolge in un luogo non identificato, mette in luce la condizione di pericolo in cui si muove il protagonista, alle prese con paure e ossessioni. Le opere di Nashat costruiscono dei set dall'atmosfera irreale ed estraniante, grazie anche all'uso di un linguaggio forbito e criptico. Il dato prevalente è la solitudine dell'uomo contemporaneo, stretto nella morsa del controllo istituzionale e del potere occulto.
Shahryan Nashat è nato in Iran nel 1975. Vive e lavora a Parigi. Quest'anno partecipa alla Biennale di Venezia nel Padiglione Svizzero. Nel 2004 presenta la personale Le studio presso la Galerie Yvon Lambert di Parigi e partecipa alla collettiva Emozion Eins a cura di N. Schaffhausen al Frankfurter Kunstverein. Nel 2003 espone al Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, e viene selezionato per la collettiva lautloses irren, ways of worldmaking, too... presso il Postbahnhof di Berlino.
Immagine: Shahryan Nashat, Video still da OPTIMISM
MAGAZZINO D'ARTE MODERNA
Roma, Via dei Prefetti 17