Terra delle Madri. Nella sala centrale si intravede un paesaggio di terra di tufo dal quale emergono 60 tumuli di altezze diverse. Il pubblico potra' osservare l'installazione attraverso le fessure di una palizzata sulla quale sono dipinti simboli, immagini, testi tipici del repertorio dell'artista.
VOYAGER 2 - Terra delle Madri
Il 9 febbraio Quarter apre i battenti su una nuova spettacolare installazione Terra delle madri che vede protagonista Marco Bagnoli, un artista che, per il valore della ricerca e la risonanza del suo lavoro, rappresenta uno dei massimi vertici dell’arte contemporeanea in Italia.
In Terra delle Madri, il lavoro che Bagnoli ha concepito appositamente per lo spazio di Quarter, la tradizionale relazione visiva tra l’opera e lo spettatore è del tutto alterata da uno sbarramento fisico che impedisce l’accesso alla sala centrale. Qui si intravede un paesaggio di terra di tufo dal quale emergono sessanta tumuli di altezze diverse. I tumuli si distribuisono secondo il sistema del quiconce, schema simbolico, magico, e rituale con cui già gli antichi romani piantavano gli alberi nei frutteti e nei giardini. Al centro è sospesa una grande campana la cui forma è il risultato della fusione di due profili e ci appare come una testa sollevata. Sulla parete estrema della sala, quasi fosse l’abside di una chiesa, è aperta una finestra luminosa. L’installazione è invasa da un suono, come un gracidare di rane; una composizione organizzata da un computer gestisce e distribuisce, secondo variabili diverse, il suono all’interno dei tumuli. Il pubblico potrà osservare l’installazione attraverso le fessure di una palizzata sulla quale sono dipinti simboli, immagini, testi tipici del repertorio dell’artista; si troverà , così, in una situazione di distanza mistica dall’oggetto osservato, come presso l’iconostasi in una chiesa antica.
Attraverso una finestra, aperta appositamente sulla galleria del piano superiore, seguendo un percorso segreto, gruppi di dieci spettatori (su prenotazione) potranno avere una visione dall’alto di Terra delle Madri. In questo modo si creerà un dialogo visivo tra lo spettatore e lo spazio dell’installazione. Da un lato all’altro della navata, tra le sbarre e oltre il vetro, lo spettatore intravede una figura che è soltanto il proprio simbolico riflesso di osservatore. Bagnoli elude l’autorialità insita nell’autorappresentazione e pone il visitatore di fronte a sé stesso.
La mostra, in linea con le prospettive gnoseologiche cui allude, avrà un periodo di apertura strettamente quaresimale. Si inaugura il 9 febbraio, Mercoledì delle Ceneri, e rimarrà visibile fino al 20 marzo, Domenica delle Palme. In questa data, verranno rimosse le porte e per tutto il giorno e tutta la notte, in una specie di rito equinoziale, i visitatori potranno finalmente camminare all’interno della sala centrale e appropriarsi della messa in scena dell’installazione. La ricorrenza dell’ingresso di Gesù a Gerusalemme e quello del rito pagano della primavera coincidono, si susseguono uno con l’altro.
Terra delle Madri chiude un ciclo di installazioni che Bagnoli ha realizzato negli ultimi due anni.
Promotori:
Comune di Firenze
Assessorato alla Cultura
Assessorato alle Attività Produttive e Turismo
Quartiere 3
Si ringraziano: Findomestic, Marchesi de' Frescobaldi, Catering Convivium
Immagine: Marco Bagnoli, Terra delle madri
Ufficio stampa: Ester Di Leo - Tel. 055 223907
Quarter - Viale Giannotti, 81 -Firenze
Tutti i giorni 15-20, chiuso il lunedì, visite guidate su appuntamento, ingresso libero