AndreA Arte ContemporaneA
Vicenza
corso Palladio, 165
0444 541070 FAX 0444 336340
WEB
Jeunesse
dal 11/2/2005 al 19/3/2005
0444 541070, 348 1502474
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andrea arte contemporanea




 
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11/2/2005

Jeunesse

AndreA Arte ContemporaneA, Vicenza

Valerio Berruti, Sarah Ledda, Paolo Maggis, Massimiliano Zaffino. La giovinezza come punto focale delle attenzioni contemporanee, come traccia esistenziale e conradiana linea d'ombra tra l'infanzia e l'adolescenza, e' il soggetto comune della pittura di questi giovani pittori.


comunicato stampa

Valerio Berruti | Sarah Ledda | Paolo Maggis | Massimiliano Zaffino

A cura di Stefania Portinari

Jeuness, cioè la giovinezza come punto focale delle attenzioni contemporanee, come traccia esistenziale e conradiana linea d’ombra tra l’infanzia e l’adolescenza è il soggetto comune della pittura di questi giovani, emergenti alle principali rassegne ed esposizioni italiane, frequentatori di un dipingere ancorato alla figuratività ma personalissimo nelle declinazioni.
Se Picasso affermava che da bambino dipingeva come Raffaello e aveva impiegato tutta la vita a dipingere come un bambino, per questi artisti la sapienza compositiva e tecnica, la tensione a far propria una chiave di lettura della realtà, la riconoscibilità del modus operandi si fanno opera magistrale nel ricreare ora effetti di abilità e di resa del vero, ora l’illusione di una dolce atemporalità, ora la vorticosa amalgama coloristica di un fauvismo contemporaneo.

I ragazzini di Valerio Berruti (Alba, 1977) sono piccole figure amabili e contemplative, armoniche e pazienti: campeggiano sullo sfondo piatto della tela dal tonalismo vacuo e acromatico, vivificate e segnalate da pochi tratti essenziali, come ritratti minimi, universali ma affettuosi, presenti e nostalgici di un momento immoto, come in un picture frame o nelle foto dei tempi di scuola in cui i ricordi si stampano lievi e la memoria riaffiora ai tempi lenti della contemplazione. Un segno cloisonnée che traccia i contorni dei corpi e pochi, basici colori rendono la fanciullezza un’età dorata e iconica.

Sarah Ledda (Aosta, 1970) cattura le sue immagini da media e immaginari collettivi, trasformandole in segni visivi significativi per la sua personale sentimentalità ma anche come reminiscenze collettive. La sua procedura pittorica si serve del supporto fotografico selezionando demarcazioni di memorie, still da video o frammenti patinati per ricondurre l’immagine a una decontestualizzazione straniante e affettiva. La scelta dell’inquadratura, la disposizione rituale dei soggetti, la selezione identificativa dei temi diviene un’affabulazione sottovoce, una narrazione atemporale piena di ricordo e racconto interiore.

I ritratti dipinti da Paolo Maggis (Milano, 1978) sono primi piani modellati da colori pastosi ed espressionisti in cui le tensioni dei tempi moderni scavano trattati contemporanei di fisiognomica a cui il pigmento dà intensità e violenza. Le apparenze incognite e le emergenze visive di questi volti di giovani sono rappresentati come copertine di magazines o descrizioni segnaletiche, rasentano la brutalità della gestualità pittorica in una sorta di fautrierisme dato dalle pennellate dense e sapute, coscienti di quanto ha suggerito la pittura europea tardo ottocentesca: che il colore può molto legittimamente essere indipendente dal contenuto.

Massimiliano Zaffino (Chiavari, 1976) ritaglia momenti di sospensione silenziosa, oggetti e ambientazioni quotidiane trasecolate da minimi particolari stranianti (un movimento bloccato, un cesto lasciato nell’angolo come le nature morte della tradizione con il compito visivo di invitare l’osservatore verso il centro del dipinto). Un set da fiction iperrealista coglie la luce adamantina che irradia le scene e una raffigurazione “fredda”, apparentemente asettica o entomologica, rapprende lo spazio visivo. Il taglio fotografico della composizione ha talora tratti da Novecento, figure di donne alla de Lempicka, bambini da spot pubblicitari, il tutto giocato con raffinatezza sottile da miniaturista nel rendere ombre e pieghe. I momenti sono trattenuti sul punto di accadere, in un varco di immobilità nel flusso del tempo interrotto attraverso giochi col senso della prospettiva, ora rinascimentale nei tratti dei listoni di pavimentazione, ora pericolosamente sfuggente.

La galleria AndreA Arte ContemporaneA continua con questa mostra la sua stagione espositiva incentrata sulla promozione dei giovani talenti e della Nuova Figurazione Italiana.
Valerio Berruti nel 2004 è stato il vincitore del Premio Celeste condotto dal critico Gianluca Marziani e del concorso Pagine Bianche Seat Piemonte; Sarah Ledda ha esposto anche in Francia, a Palermo, a Perugia, al Museo Archeologico di Aosta, in Piemonte con i curatori Luca Beatrice e Maurizio Sciaccaluga; Paolo Maggis ha partecipato alla rassegna Italian Factory alla 50ma Biennale di Venezia, poi trasferita a Strasburgo e Torino, è stato selezionato per il Premio Cairo 2003 e per la mostra Anteprima Quadriennale nel 2004, ha esposto, tra le altre mostre, al Palazzo della Permanente di Milano, a Colonia, negli USA e hanno scritto di lui Alessandro Riva, Marco Meneguzzo, Luca Beatrice.

I tanti aspetti delle nostre jeunesse dorée affiorano nel campionario visivo di questi giovani artisti, attenti catturatori visivi degli spunti della realtà e della riproducibilità tecnica, mixatori di nostalgie, illustrazioni naïf, immaginario pulp e giocosità invidiate perché se come scrive Gianluca Marziani “la giovinezza è il tempo senza tempo”, de Saint Exupéry ci ricorda che tutti i grandi sono stati bambini una volta. Ma pochi se ne ricordano.

Inaugurazione: sabato 12 febbraio 2005 - ore 18:00

AndreA ArteContemporaneA - corso Palladio 165 - Vicenza
Orari: da martedì a sabato 16:30-19:30

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