My Name is Gilgamesh e' l'ultima fase di una performance della durata di sei giorni dell'artista olandese che, prendendo in prestito la figura dell'eroe epico della cultura Babilonese, intraprende un viaggio contemporaneo alla ricerca di un passaggio verso la dimensione mitologica.
"My Name is Gilgamesh"
My Name is Gilgamesh è l'ultima fase di una performance della durata di sei
giorni l'artista olandese Bastiaan Arler, che prendendo in prestito la
figura di Re Gilgamesh, eroe epico della cultura Babilonese, intraprende un
viaggio epico contemporaneo alla ricerca di un passaggio verso una
dimensione mitologica.
L'artista ha cercato accesso alla dimensione mitologica sia sul piano
fisico che su quello psicologico. Sul piano fisico Arler affronta un viaggio
da Milano a New York, il 24 settembre 2004, con ritorno il 30 settembre.
Questo viaggio, fatto di procedure aeroportuali, burocrazia internazionale,
passaggio di fusi orari, rappresenta per lui un 'volo magico'. Considera New
York un fulcro interculturale come l'unica vera enclave mitologica
contemporanea. Sul piano psicologico ha sostenuto alcune prove che furono
originariamente di Gilgamesh, cioè fatiche di ogni genere e privazione del
sonno. Questo ha indotto una distorsione della percezione della realtà , che
si è manifestata con comportamenti irrazionali e persino episodi illusorei.
La performance è stata ripresa dall'artista e da una moltitudine di passanti
scelti a caso che si sono trovati inconsapevolmente coinvolti nella sua
storia (per questo lui la definisce 'una performance per un pubblico
ignaro'). Il video documenta l'epica di Gilgamesh trasposta a New York. Allo
stesso tempo il video vuole anche esplorare il simbolismo legato agli eroi
mitici e l'ideologia dei supereroi americani. Il video sarà proiettato nello
spazio di O'artoteca all'interno di una installazione 'site specific' dal 16
al 26 febbraio 2005.
Biografia
Bastiaan Arler (1972, Olanda) si occupa di arti visive e performances.
Prima di trasferirsi in Italia, viaggia seguendo la sua famiglia dai Paesi
Bassi in Giappone e poi Svezia. Studia Industrial Design all' Istituto
Europeo di Design e al Futurarium di Milano. Ha lavorato come concept
designer prima di aprire il proprio studio 'Britefuture' nel 1999. Le sue
creazioni sono state distribuite a Milano, Berlino, Tokyo e dal MoMA a New
York. Decide di dedicarsi esclusivamente alle arti visive e alle
performances dal 2002. Si interessa prevalentemente dei meccanismi e dei
sistemi della società . Vede l'individuo in conflitto con la città , come uno
scontro tra 'hardware e software', passato contro futuro e futuribile.
Ha lavorato a progetti finanziati dalla Comunità Europea, come il recente
Songliner che lo ha portato ad esposizioni e performances ad Amsterdam,
Lussemburgo e Parigi. Ha inoltre esposto a Milano al Diesel Style Lab
(2003), alla Biennale International Design a St. Etienne (2002) e a Graz.
INAUGURAZIONE MERCOLEDI' 16 FEBBRAIO h. 19.00
martedì 22 febbraio ore 18.30 conversazione con
Bastiaan Arler e Franco Torriani
Il progetto è stato realizzato grazie al sostegno e alla collaborazione di:
Angelo Colombo fotografia e servizi per l'arte contemporanea, Milano
Consolato dei Paesi Bassi, Milano
Socrates Sculpture Park, Queens, New York
Un particolare ringraziamento a Federico Solmi, Antonio Cavadini, Luca
Tamburlini e Franco Torriani.
O'artoteca
associazione non profit per la promozione delle ricerche artistiche
via pastrengo 12, 20159 milano
Orari: dalle 16.30 alle 20.00
lunedì e festivi chiuso