Vincenzo Cabiati
Massimo Kaufmann
Amedeo Martegani
Marco Neri
Riccardo Baracchini
Giulia Ricci
Luca Scartabelli
Francesco Sena
Maria Paola Mosca
Il tema che fa da filo conduttore alla mostra e' la trasposizione nelle opere di scenari mai visti. Otto artisti hanno manipolato la visione di un paesaggio di cui non importa conoscere l'origine, interiorizzandolo, prima di riprodurlo sulla tela o tridimensionalmente, attraverso un filtro di ricordi, emozioni e suggestioni diverse. Opere di: Vincenzo Cabiati, Massimo Kaufmann, Amedeo Martegani, Marco Neri, Riccardo Paracchini, Giulia Ricci, Luca Scarabelli, Francesco Sena.
mostra collettiva
Vincenzo Cabiati, Massimo Kaufmann, Amedeo Martegani, Marco Neri, Riccardo Paracchini, Giulia Ricci, Luca Scarabelli, Francesco Sena.
A cura di Maria Paola Mosca
AMSTE arte contemporanea ospita nei suoi spazi espositivi una rassegna che raccoglie la produzione recente di otto artisti impegnati a diverso titolo nella rappresentazione del paesaggio.
Il principio che unisce le opere in mostra trae ispirazione dall’idea di trasposizione, compiuta dagli artisti diversamente influenzati, di scenari reali ri-presentati allo spettatore come visioni originali. Le scene riprodotte sono “copie interpretate†dell’elemento reale, vengono, cioè, create e composte dall’occhio che le ha guardate.
Gli artisti invitati hanno manipolato la visione di un certo paesaggio di cui non importa conoscere l’origine, interiorizzandolo prima di riprodurlo sulla tela o tridimensionalmente e poi rappresentandolo attraverso un filtro di ricordi, emozioni e suggestioni diverse. Nella costante tensione tra le due, le opere esposte mostrano il prevalere della componente fantastica su quella reale, come a testimonianza della coscienza di una crisi paradossalmente positiva, orientata, cioè, verso il terreno dell’immagine, del desiderio e dell’evocazione.
Considerando il principio di soggettività della visione, il tema che fa da filo conduttore della mostra diventa necessariamente una trasposizione nell’opera di scenari mai visti che corrispondono e contengono riferimenti magari velati a letture personali, rivisitazioni poetiche, interpretazioni emotive, condizionate più da scene immaginate che dallo spettacolo del reale.
Proprio perché il terreno dell’immaginazione umana è così ampio i paesaggi della mostra non sottostanno più a leggi uniche e misurabili, ma sono plasmati dalla mano dell’artista e diventano tutti mentali. Le scene esposte negli spazi di AMSTE si giustappongono lungo un percorso di visioni diverse tra loro: si passa dalle proiezioni puntiate di Massimo Kaufmann alle quadrettature di Giulia Ricci, dalle cere sfumate di Francesco Sena e dalle luminescenze della ceramica di Vincenzo Cabiati ai luoghi-non luoghi di Riccardo Paracchini e di Marco Neri, e ancora dallo scatto in bianco e nero di Luca Scarabelli ai contorni taglienti dell’opera di Amedeo Martegani.
In Paesaggio che non ho mai visto sono presentati i modi in cui gli otto artisti rispondono alla crisi del tempo presente rappresentando una visione propria del reale, “al modo di Alice†che attraversando lo specchio si immerge e riproduce un fantastico, rassicurante scenario di immagini manipolate.
Inaugurazione sabato 5 marzo ore 18.30
Amste arte contemporanea via Carotto 6/a 20035 Lissone (Mi)
orari da martedì a sabato 15.30 - 18.30 e su appuntamento