Mostra personale. L'artista belga riesce ad evocare atmosfere oniriche profondamente radicate nella cultura del suo paese. Manichini smembrati, dita, corsetti vuoti, tessuti pieghettati, coperchi di scatole emergono svelati da una lama di luce, dal bruno caos del fondo, in un palese rifiuto della cristallizzazione della 'natura morta'.
Mostra personale
Nell'ambito di uno scambio con la galleria Koma di Mons, la Galleria Vanna Casati presenta il lavoro di Philippe Dubit, raffinato evocatore di atmosfere oniriche profondamente radicate nella cultura del suo paese.
Manichini smembrati, dita, corsetti vuoti, tessuti pieghettati, coperchi di scatole emergono svelati da una lama di luce, dal bruno caos del fondo, caos tuttavia controllato attraverso i sensibili passaggi dei neri-grigi del carboncino sulla carta dalla grana rilevata, in un palese rifiuto della cristallizzazione della ''natura morta''.
Ogni serie di disegni è ispirata ad un tema generico suggerito all'artista dall'incontro casuale con un'immagine,un libro,un oggetto,una frase che evocano in lui una successione di sensazioni,un vagabondaggio in un suo personale dizionario di rewliquie della quotidianità .
Galleria Vanna Casati
Borgo Palazzo 42 - Bergamo