Lo Specchio e il Mito. L'artista trae ispirazione dal genere letterario settecentesco della 'Promenade picturale', critica d'arte ambientata durante una passeggiata in uno spazio immaginario. Il viaggio nel doppio, l'esplorazione dell'analogo, l'indagine del repertorio della figurazione conducono in una sorta di Grand Tour.
Lo Specchio e il Mito
Si inaugura sabato 5 marzo, alle ore 18.00, presso la Galleria del Teatro, di Via Mameli 4 a Parma, la mostra “Lo Specchio e il Mitoâ€, personale del fotografo fidentino Marco Campanini. Ideata e organizzata dall’Archivio Giovani Artisti dell’Assessorato Politiche Culturali e Promozione Iniziative per i Giovani - Servizio Eventi e Mostre del Comune di Parma, in collaborazione con Fondazione Monte di Parma, rientra nella rassegna biennale “Sguardiâ€, quest’anno imperniata sui “Percorsi artistici in movimentoâ€, che mira a promuovere professionalità di alto livello, storie di artisti capaci di rielaborare in modo autonomo ed originale il discorso dei maestri.
Marco Campanini, giovane fotografo di matrice post-ghirriana, presenta una sequenza di immagini tratte da “Lo Specchio e il Mitoâ€, lavoro che trae ispirazione dal genere letterario settecentesco della “Promenade picturaleâ€, critica d’arte illusionisticamente ambientata durante una passeggiata in uno spazio immaginario, pittorico appunto. Il viaggio nel doppio, l’esplorazione dell’analogo, l’indagine analitica del repertorio della figurazione ci conducono in questo Grand Tour che si snoda tra un tempo mitico, quasi ancestrale, e uno interiore, privato, lirico; ambiguità narrata dalla luce, questa, in cui Campanini inscrive tutto il suo percorso, una riflessione attorno alla camera obscura come grande metafora della memoria e del pensiero umano. Ama che le immagini si generino spontaneamente sulla scia di segrete risonanze interne, sul filo di una narratività costruita per moduli, come tarocchi (cita il Calvino de “Il Castello dei destini incrociatiâ€) che si dispongano in uno, in più e ancora in infiniti ordini e sequenze per rendere conto di una realtà umana fatta di segni in perenne mutazione...
In coincidenza con la mostra, è stato pubblicato un numero monografico della rivista “Palazzo Sanvitale†(Mup Editore), che funge da catalogo.
“ Il viaggio nel quadro è il pretesto per uno “spettacolo totale†(Starobinski), avventura dello sguardo e del pensiero. Secondo una “metafisica delle artiâ€, è un calarsi nella dimensione del doppio, del simbolico, lebenswelt del critico-filosofo Diderot che percorre le marine di Claude Joseph Vernet, o ancora Grand o Petit Tour come peregrinazione lungo le tracce di un immaginario collettivo e di un’ arché comune. Scandagliare le forme del simbolico, storiche e possibili, significa indagare la ragion d’essere della fotografia intesa come grande camera obscura orientata sul mondo e sul pensiero umano.â€
Marco Campanini
Marco Campanini è nato a Parma il 13 aprile 1981.
Dopo il diploma al Liceo Classico “D’Annunzio†di Fidenza, sta per laurearsi in Filosofia presso l’Università degli Studi di Parma. Fotografa dal 1997 e si dedica, prevalentemente, a ricerche di carattere concettuale e paesaggistiche. Sue foto sono state pubblicate nel gennaio 2005 in “Immagini Foto Praticaâ€, a cura di Roberto Mutti. Nel 2004 ha partecipato a tre collettive: “Premio Luigi Prontiâ€, nell’antico Palazzo della Pretura di Castell’Arquato (Piacenza), “Premio Arti Visive San Fedeleâ€, alla Galleria San Fedele di Milano, e a “FotoAround†con la Fondazione Italiana per la Fotografia durante Artissima 11, Torino. Nel marzo 2005, parteciperà a “Fotoesordio 2004â€, presso l’Università di Tor Vergata di Roma. Vive e lavora a Fidenza.
Inaugurazione al pubblico
Sabato 5 marzo 2005, ore 18.00
A cura dell’Archivio Giovani Artisti di Parma e Provincia, Assessorato Politiche Culturali e Promozione Iniziative per i Giovani del Comune di Parma
Galleria del Teatro
Via Mameli, 4 - Parma