BZF Vallecchi
Firenze
via Panicale 61/r
055 2741009 FAX 055 2647689
WEB
Diakronos
dal 7/3/2005 al 24/3/2005
055 2741009 FAX 055 2647689
WEB
Segnalato da

Marta Casati




 
calendario eventi  :: 




7/3/2005

Diakronos

BZF Vallecchi, Firenze

Danza, lotta, battaglia nella pittura di Leone Contini Bonacossi, la tela e' attraversata da successioni simboliche e ritmiche. Nei lavori di Maria Pecchioli la scansione degli eventi e' annunciata per istantanee, singole ma in sequenza ritmata.


comunicato stampa

Doppia personale di Leone Contini Bonacossi e Maria Pecchioli

Dover necessariamente collocare, predisporre, attribuire connotazioni spazio-temporali.
Perché la storia ha un suo senso.
Perché gli eventi seguono un loro percorso.
Un prima e un poi.
Un inizio e una fine.
Ante e post.
E così, all’infinito.
Lasciamo che una volta sia il non-temporale-volutamente-sensato a condurre gli eventi.
E la pittura decida che la storia può essere universale così come assolutamente impercettibile.
Due artisti, due storie, due tempi.
Una mostra che racconta che l’attimo può essere ora e condensato in un contemporaneo dopo.
Insieme.
Il supporto temporale che acquista valore di archetipo, ricordo, memoria. Un continuum che non sembra avere altra forma se non quella della circolarità, del suo fluire ininterrotto. Sempre osservato attraverso gli occhi della pittura: ora interpretata come trasmissione dall’antico valore culturale, come quella di un popolo, ora come istante di vita, gesto di un quotidiano elevato a rito, evento.

I locali espostivi di BZF Vallecchi ospitano da martedì 8 marzo 2005 le tele di Leone Contini Bonacossi (Firenze, 1976) e Maria Pecchioli (Firenze, 1977), in una bipersonale dal titolo DIAKRONOS, a cura di Marta Casati, che raccoglie circa venti dipinti di grandi e medie dimensioni, realizzati a olio su tela.

“Leone Contini Bonacossi si concede a una preziosità pittorica priva di superflui ingombri: la tela è attraversata da successioni simboliche, ritmiche, che vanno a fondersi in un corpo unico, composto dalle singole unità. Per Contini la pittura diventa strumento per una narrazione antica, che trova le sue origini nelle origini delle prime espressioni artistiche. Danza, lotta, battaglia: il suo simbolismo non richiede una interpretazione necessaria, esige al contrario una non-decodificazione. E’ lo spettatore a fondere le componenti agite, a trovare quello che è il filo della narrazione, lo scheletro del racconto. Un passato che non si stanca di emergere, anzi: acquista validità nell’atto stesso di volersi presentare ancora. Perché è macrostoria. La storia nei secoli dei secoli, un popolo tra i popoli, in un tempo tra i tempi.”

“Nella pittura di Maria Pecchioli la scansione degli eventi è annunciata per istantanee, singole ma in sequenza ritmata. Ricordi visualizzati in frammentazioni pittoriche, pensieri che prendono forma di accadimento. La storia è lì, densa e rappresa nel suo volerci essere. Ora, nel presente. Gli attori della scena non temono di essere dimenticati, non sarebbe possibile. Pecchioli attinge a quelli che sono sguardi, commistione di istanti. Attorciglia, dischiude, controlla. Per poi slegare, lasciare che l’opera si sveli da sola, perché la griglia architettonica è accennata quanto basta. E la materia non si trova a dover necessariamente a seguire un copione imposto. Pur essendo una gestualità precisa, quella e solo quella, mai a caso. Perché è una microstoria: dettagli di dettagli.”

A cura di Marta Casati

Inaugurazione: martedì 8 marzo 2005, ore 18.30

BZF Vallecchi
Via Panicale 61r
Firenze
Orario: dal martedì alla domenica, ore 16-20

IN ARCHIVIO [16]
Eduardo Nunez Valbuena
dal 14/6/2006 al 14/7/2006

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede