Le opere sono fotografie a colori stampate su fogli totalmente trasparenti. Le sue immagini sono la trasposizione visiva di viaggi ipotetici e immaginari, che avvengono in contesti ambientali domestici e sono frutto della relazione/scambio/dialogo tra artista e modella, i suoi scatti sembrano eseguiti su set cinematografici.
La galleria Zaion ospita una personale dellartista Alessandro Pianca (Torino, 1974) dal titolo Viaggi immaginari, altro e appunti. Le opere sono frutto di una evoluzione visiva della tecnica fotografica a colori grazie alla stampa eseguita su fogli invisibili, totalmente trasparenti. Tale emancipazione
formale da un lato esalta i colori e le forme delle figure, dallaltro esprime una sensazione di
evanescenza e di sospensione dellimmagine, in una dimensione di leggerezza e mistero che
alimenta percezioni mnemoniche, come sbiaditi ricordi e giocose fantasticherie, il tutto elaborato
secondo un rigoroso formalismo strutturale e compositivo.
Come ben descrive il titolo della mostra, le immagini elaborate da Pianca sono la trasposizione
visiva di viaggi ipotetici e immaginari, che avvengono in contesti ambientali domestici, in interni
privati, frutti di una relazione/scambio/dialogo tra artista e modella, infatti i suoi scatti sembrano
eseguiti su set cinematografici. Non a caso i riferimenti iconologici nelle opere in mostra sono
proprio da ricercarsi non tanto nella storia dellarte, quanto nellimmaginario filmografico dellartista:
fondamentale il riferimento a Stanley Kubrick, nelle sue foto appare evidente una sorta di
ammiccamento cerebrale e solo immaginifico di Eyes Wide Shut, o la maniacale perfezione
formale degli interni nelle scenografie di Orange Clockwork; altro esempio è il processo di
seduzione mentale che avviene esclusivamente tramite la fotocamera nel celeberrimo Blow Up
di Michelangelo Antonioni.
Alessandro Pianca utilizza un codice espressivo sintetico, quasi minimale e fortemente raffinato,
un linguaggio iconografico che estende su vari piani la sua immaginazione. Le sue emozioni,
lintimismo e i moti interiori diventano appigli per sentimenti collettivi quali la bellezza, larmonia, il
mistero, sempre in rapporto diretto con la seduzione e un pizzico di giocosa perversione.
Le immagini che Pianca sceglie per i suoi lavori sono anche la testimonianza di un incontro, di uno
scambio avvenuto in un momento di performance tra due persone: lartista e la sua modella, un
qui ed ora unico, un momento irripetibile che ha avuto luogo sul set fotografico e viene documentato
nella sua leggera evanescenza dalle eleganti opere prodotte per la mostra.
Viaggi immaginari, altro e appunti è il titolo voluto dallautore proprio per esprimere le fasi costitutive
dellesposizione: esattamente i punti di congiunzione tra linnocenza, talvolta giocosa e fanciullesca,
il rapimento e il trasporto, sensuale e provocatorio, infine la dimensione del reale, del quotidiano
dellartista, rappresentato da vere e proprie istantanee della nostra contemporaneità .
Dario Salani
Catalogo con testi a cura di Dario Salani
Art director: Zaira Beretta
Galleria Zaion
Salita di Riva 3 (Lanificio Pria) 13900 Biella
Orari:
da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19.30
Tutti i pomeriggi su appuntamento.