Biblioteca Civica Verona
Verona
via Cappello, 43
045 8079700
WEB
Illustrare Esopo
dal 18/3/2005 al 27/4/2005
045 8079710
WEB
Segnalato da

Anna Caser



approfondimenti

Anna Caser



 
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18/3/2005

Illustrare Esopo

Biblioteca Civica Verona, Verona

La mostra e' composta dall'esposizione dei 12 quadri di Anna Caser che interpretano le 12 favole di Esopo riprodotte nell'edizione pubblicata da Giovanni Mardersteig nel 1973 del libro. In mostra anche i bozzetti acquarelli elaborati per la progettazione dei quadri.


comunicato stampa

12 Fiabe di Esopo interpretate da Anna Caser

UNA MOSTRA E UN LIBRO PER RITROVARE LA MEMORIA…..
L’idea di illustrare le Favole di Esopo e quindi di una mostra inizia dalla lettura dell'edizione pubblicata da Giovanni Mardersteig nel 1973 con la versione italiana di Accio Zucco e le figure dell’edizione veronese di Giovanni Alvise del 1479 di nuovo incise in legno e colorate da un esemplare britannico.

La mostra è composta dall’esposizione nella biblioteca dei 12 quadri di Anna Caser che interpretano le dodici favole riprodotte nel libro e dei bozzetti acquarelli che sono serviti come elaborazione per la realizzazione dei quadri.

Chi era Esopo?
Schiavo del VI secolo a.C., era l’albero secco che custodiva un tesoro. Al suo nome fu attribuita tutta la sistemazione del patrimonio favolistico greco che incorpora anche la favolistica dell’oriente (l’antico Egitto, la tradizione assiro-babilonese e indiana) dove gli animali vili o coraggiosi, sciocchi o saggi sono fonte di consigli in merito al vivere quotidiano.

La cultura contemporanea sta rivalutando alcuni valori indispensabili per ricomporre nel nuovo millennio uno stile di vita sostenibile, tra questi il ritrovamento della memoria del passato.

Le favole rappresentano uno degli strumenti della memoria più interessanti e affascinanti. Ogni favola è un istante narrativo, ignora lo spazio, la violenza, tutte le condizioni estreme; non cerca né lacrime, né commozione, né turbamenti. La favola, genere paradossale, minore, dimesso, distrattamente svalutato, ha dato poeti rappresentativi come Esopo, Fedro, La Fontaine, Trilussa e tanti altri perché é vero che l’arte si rigenera, non muore mai.

Il progetto propone, con questa mostra, la riscoperta delle favole più antiche e famose che hanno accompagnato l’umanità, quelle di Esopo. Dopo gli incunaboli, la prima edizione illustrata, tra le centinaia apparse in seguito, è quella del 1476 di Mondovì seguita dalla bella edizione del 1479 di Giovanni Alvise da Verona con le 66 xilografie di Liberale da Verona, quella di Napoli di Del Tuppo del 1485, l’edizione veneziana del Bonello del 1491 e quella del bassanese Remondino, solo per citarne alcune edite in Italia

UNA MOSTRA PER RIFLETTERE SUL FUTURO
Le favole con nomi diversi a seconda del periodo storico o del paese sono portatrici di contenuti universali che mettono in relazione comunità apparentemente lontane fra loro. Esopo viene considerato un precursore di un approccio inter-culturale: inteso nel significato di interazione, scambio, eliminazione delle barriere, reciprocità culturale, come riconoscimento dei valori, dei modi di vita e delle rappresentazioni simboliche a cui diverse popolazioni si riferiscono nel tempo e nello spazio

La favola propone dunque la formazione di una identità diagonale, in grado di creare ponti, educando a vivere la differenza come risorsa, come dono prezioso e come valore da custodire

La nostra epoca (il nuovo millennio) apparentemente condannata a un tecnicismo senza scampo, è alla ricerca di una dimensione meno meccanicistica della realtà, riflettendo anche sul contenuto filosofico e psicologico delle favole

Anna Caser
è nata a Verona. Ha vissuto a Genova, Rovereto, Milano, Torino, Roma e Varese. È ritornata a Verona nel 1985 dove ora risiede.
Opera nel campo delle arti figurative dal 1960 partecipando a mostre personali e collettive in tutto il mondo ricevendo segnalazioni e premi. Nel 2002 è stata scelta tra artisti internazionali a eseguire l’HOLIDAY CARD per l’Orchestra Sinfonica di Chicago. Nel 2003, da maggio a settembre, è stata invitata al Museo Italoamericano di S. Francisco a presentare la mostra personale: “Time and Dreams on my Hands”.

La Stamperia Valdonega
viene fondata nel 1948 da Giovanni Mardersteig che già nel 1923 aveva dato vita all’Officina Bodoni a Montagnola di Lugano.
La casa editrice si caratterizza per la passione per la qualità del libro, per l’elegante, classica veste grafica che rispecchia la migliore tradizione tipografica basata su concetti che oggi vengono spesso ignorati, concetti come originalità e validità dei testi, fedeltà agli stessi, leggibilità, proporzioni grafiche e selezione delle migliori materie prime.

Inaugurazione: Sabato 19 Marzo 2005 ore 11,00
Sarà presente Prof. Dino Formaggio

Protomoteca della Biblioteca Civica
Via Cappello 43 - Verona

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