L'artista sottrae 'Istanti' dal fiume di immagini fornite dai media, li ferma e li trasforma in scorci irreali di un mondo desiderato e sognato. Immagini sovrapposte, rielaborate e modificate con il pennello.
Istanti
Con “Istanti†lo spazio MoCa di Roma presenta le ultime opere che appartengono all’ultimo ciclo creativo di Giusy Lauriola.
Seguendo il suo percorso di ricerca, l’artista romana continua a sottrarre dal fiume di immagini forniteci dai media “Istanti†fermati per essere tramutati in scorci irreali di un mondo desiderato e sognato.
E’ come se l’occhio volesse fermare un bisogno di bellezza idealizzata come unica ancora di salvezza. Immagini sovrapposte, rielaborate e successivamente modificate con il pennello per dar loro vita propria, profondità e unicità .
Le rappresentazioni digitali sono stampate su plexiglas e la tecnica utilizzata, grazie a trasparenze, ombre e giochi di luce, percepibili solo ad occhio nudo, dona tridimensionalità alle opere.
A differenza del suo precedente lavoro in cui aveva voluto raffigurare un’umanità martoriata e offerta alla nostra indifferenza esprimendo il lato “oscuro†della vita, oggi ne racconta l’altra faccia, il lato “luminoso†che nonostante tutto sopravvive e sembra invitarci a sperare.
Dolore e gioia sono i due aspetti della realtà e cercare di rappresentarli forse non è solo sofferta e rassegnata descrizione della drammaticità dell’esistente, ma denuncia fede, attesa, spinta verso una taumaturgica vittoria finale della gioia sul dolore.
L’artista si immerge nella sua ricerca in questo gioco di alternanza, con un'idea di avvicendamento, come se volesse esprimere l’equilibrio instabile che ci sottende. «La vita è una via di mezzo che zoppica, diceva Jean Cocteau, ma facciamo in modo che zoppichi con grazia ».
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“Immagini digitali stampate su plexiglas dal titolo ISTANTI sono l'ultimo lavoro a cui giunge Giusy Lauriola.
Sono nella sua volontà e filtrate dalla sua estrema sensibilità l'altra risposta, l'altra visuale del mondo che l’artista vuole offrirci.
Prima il tragico, ora il sogno, prima il dramma ora la fede, prima il buio
ora la luce, prima la morte ora la vita.
Alla fine sempre di rinascita e mai di estremo abbandono si parla nelle opere dell'artista visto che da un'estrema eclissi solo qualcosa di positivo si può ricavare. Il suo riscatto oggi si chiama ISTANTI.
(Manuela Pacelli, critica d’arte)
“Si vive una volta sola. E se per caso si vivesse due o tre volte, meglio avere da parte almeno una vita vissuta decentemente. Nel mio terreno passaggio, a fronte di chi più di un Amaro Lucano non chiede alla sua esistenza, io opto per un’opera di Giusy Lauriola. Perché un po’ di sanguigna e verace passione che sgorga dal muro dove posso appenderla, o semplicemente appoggiarla, allontana il banale e mi porta un sorriso. Roba che difficilmente riesce a fare un amante, per quanto creativo, e che Giusy, invece, è capace di provocare con un sol toccoâ€. (Silvia Biondi, giornalista e scrittrice)
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La percezione della realtà che ci circonda, si sa, è sempre soggettiva; ognuno di noi a suo modo crea con la propria vita un personalissimo filo d’arianna attraverso il quale dipanare le occasioni, le scelte e i mille dubbi esistenziali. Alcuni tra gli individui forse riescono a penetrare più a fondo attraverso le energie che circondano il nostro essere, riescono forse a carpire quel segreto che permette di dipanare quel filo anche attraverso la materia o il pensiero stessi, attraverso l’arte. E Giusy Lauriola è una di queste persone.
L’estrema sensibilità che la contraddistingue le consente di realizzare delle opere dove la presa di coscienza del reale, sia attraverso la visione diretta sia tramite il filtraggio che ne operano i media, viene rielaborata in una dimensione altra, a volte onirica e soprattutto extra-ordinaria. I suoi lavori esprimono sì la reazione in positivo, fiduciosa, agli orrori del reale ma anche la particolare prospettiva di un’utopia giudicata possibile: la bellezza, l’arte, la poesia possono far parte della nostra vita non solo marginalmente; possono ri-costruire la realtà e liberarci da tanti orrori – interiori ed esteriori.
In un’atmosfera surreale, ben evocata dall’uso sapiente della tecnica fotografica, digitale e persino pittorica emergono le opere che richiamano il medium televisivo. Uno schermo che racchiude non la realtà ma una delle tante possibili, fornendone una visione parziale che spesso nega persino i valori più positivi. Il medium che potrebbe divenire strumento per esortare i valori legati alla cultura, alla ricerca del benessere e ormai quasi del tutto trasformato in strumento di coercizione psicologica.
Utopia? Giusy Lauriola ci indica con le sue visioni che la parte più bella di ciò che ci circonda è fuori dalla tv, fuoriesce dallo schermo, che riesce a racchiuderne solo un frammento, e ci invita a viverla. Una dimensione che si mostra chimerica, ma che l’artista espone nella ferma convinzione che la realtà dei nostri sogni, delle speranze e delle nostre energie positive è forse la più vera, l’unica capace di regalare a noi stessi e agli altri un’esistenza migliore.
(Cristina del Ferraro, critica e storica dell'arte)
Inaugurazione: mercoledì 13 aprile 2005, ore 18.30-21.00.
Ufficio stampa:
Carola Assumma
tel 06-45447204
E-mail: c_assumma@hotmail.com
Giusy Lauriola:
http://www.giusylauriola.it
glauriola@libero.it
Piazza degli Zingari 1, 00184 Roma
Tel/fax 06.4742764
Orari: dal lunedì al sabato, ore 10.00-12.00 e 16.00-19.00.